L’alopecia androgenetica femminile è la forma più comune di perdita di capelli nelle donne. Diversamente da quella maschile, si manifesta con un assottigliamento progressivo dei capelli nella zona centrale del cuoio capelluto, senza arretramento dell’attaccatura frontale.
Nella maggior parte dei casi, il diradamento diventa evidente in età adulta, soprattutto intorno alla menopausa, e può avere un impatto determinante sull’equilibrio psicologico e sull’autostima.
Alopecia androgenetica femminile: cosa sapere in breve
- Cos’è l’alopecia androgenetica femminile: perdita progressiva dei capelli, più comune nella zona centrale della testa, senza arretramento frontale.
- Quali sono le cause dell’alopecia androgenetica femminile: ormoni androgeni, predisposizione genetica, condizioni endocrine come PCOS.
- Come si manifesta l’alopecia femminile: capelli più sottili, miniaturizzati, ricrescita lenta, riduzione della densità sul vertice.
- Come avviene la diagnosi: la diagnosi di alopecia androgenetica femminile avviene durante la visita dermatologica, attraverso tricoscopia, analisi ormonali e del sangue.
- Quali sono i trattamenti farmacologici: lozioni vasodilatatrici (uso topico quotidiano), anti-androgeni orali, farmaci usati fuori indicazione con cautela.
- Terapie avanzate: PRP (plasma ricco di piastrine), esosomi, laser a bassa intensità (LLLT).
- Rimedi complementari: integratori vegetali, oli naturali, shampoo antifungini con effetto antiandrogeno.
- Scelta terapeutica: personalizzata, guidata dal medico in base a età, cause, aspettative e budget.
Cause dell’alopecia androgenetica femminile
L’origine di questa condizione è multifattoriale. I principali responsabili sono gli ormoni androgeni che agiscono su follicoli geneticamente predisposti.
In alcune donne, l’alopecia si presenta in associazione a patologie endocrine, come la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), o in condizioni di squilibrio ormonale.
Anche la predisposizione genetica ha il suo peso, infatti avere familiari di primo grado con alopecia aumenta il rischio. Il problema può comparire già durante l’adolescenza, ma è più frequente tra i 40 e i 60 anni.
Come cambia il ciclo di crescita dei capelli
Nel cuoio capelluto affetto da alopecia androgenetica, il normale ciclo di crescita dei capelli viene alterato:
- la fase anagen (crescita) si accorcia
- i tempi di ricrescita si allungano dopo la caduta
- i follicoli si rimpiccioliscono, producendo capelli più fini e corti
- i capelli terminali vengono progressivamente sostituiti da peli vellus, sottili e depigmentati.
Questa miniaturizzazione è un processo lento ma progressivo, che può durare anni e colpire in modo diffuso il vertice del capo.
Trattamenti farmacologici
Soluzioni topiche a base di vasodilatatori
Il trattamento topico più utilizzato per l’alopecia androgenetica femminile è una soluzione a base di vasodilatatori (Minoxidil), disponibile in farmacia anche in Italia. La formulazione al 2% è quella più indicata per uso femminile, mentre il 5% può essere valutato solo su indicazione medica.
Questa sostanza agisce prolungando la fase di crescita del capello e aumentando l’afflusso di sangue ai follicoli, favorendo la produzione di capelli più robusti.
Si applica una o due volte al giorno, senza risciacquo, direttamente sul cuoio capelluto asciutto.
I benefici iniziano a manifestarsi dopo 3-6 mesi di uso continuativo, con miglioramenti più marcati dopo circa un anno.
Tra gli effetti indesiderati più frequenti si segnalano irritazione cutanea, secchezza locale e crescita di peli indesiderati sul viso o sulle tempie.
Il trattamento è sconsigliato in gravidanza e allattamento e, una volta interrotto, i benefici tendono a regredire.
Come funziona
Agisce prolungando la fase di crescita attiva del capello (fase anagen) e migliorando l’apporto di sangue ai follicoli.
Questo favorisce la ricrescita di capelli più spessi e ne rallenta la miniaturizzazione.
Come si applica
- Si applica una o due volte al giorno direttamente sul cuoio capelluto asciutto.
- Non necessita di risciacquo e va lasciato agire per diverse ore.
- È importante l’uso continuativo, poiché la sospensione può far riprendere la caduta.
Per chi è indicato
- È adatto a donne con alopecia androgenetica confermata da un medico.
- Può essere utilizzato in forma autonoma o associata ad altri trattamenti come terapie ormonali, integratori o dispositivi a luce.
Cosa sapere prima di iniziare
- Gli effetti iniziali si vedono dopo 3-6 mesi, con miglioramenti evidenti entro 12 mesi.
- In alcuni casi, può causare irritazione, secchezza del cuoio capelluto, o crescita di peli in zone indesiderate.
- Non è indicato in gravidanza o allattamento.
Anti-androgeni orali
Gli anti-androgeni, come alcuni modulatori ormonali utilizzati anche nel trattamento dell’ovaio policistico, possono essere prescritti per ridurre l’influenza degli ormoni androgeni sui follicoli piliferi.
Sono indicati in presenza di segni clinici di iperandrogenismo, come acne, irsutismo o irregolarità mestruali.
Uno dei farmaci più impiegati in questo ambito può causare effetti collaterali come affaticamento, alterazioni della libido, variazioni di peso e disturbi dell’equilibrio idroelettrolitico.
Il monitoraggio medico è fondamentale, ancor più nelle terapie a lungo termine.
Uso off-label di inibitori della 5-alfa-reduttasi (prescritti in casi selezionati, al di fuori delle indicazioni standard)
Alcuni inibitori della 5α-reduttasi, approvati per altri usi terapeutici, vengono talvolta prescritti off-label per contrastare la miniaturizzazione follicolare.
Questi farmaci non sono approvati per l’uso femminile in Italia, presentano controindicazioni significative in età fertile e non devono essere assunti in gravidanza.
Per questo motivo, vengono utilizzati solo in casi selezionati, sotto stretta supervisione medica, e sempre associati a metodi contraccettivi efficaci.
Integrazione nutrizionale mirata
In presenza di carenza documentata di ferro o altri micronutrienti, può essere indicata un’integrazione specifica, in particolare nei casi di alopecia con cicli mestruali abbondanti, diete restrittive o patologie gastrointestinali.
NOTA BENE: L’assunzione indiscriminata di integratori non è raccomandata senza una valutazione ematochimica.
Terapie iniettabili: PRP ed esosomi
PRP (Plasma Ricco di Piastrine)
Si basa su iniezioni nel cuoio capelluto di fattori di crescita prelevati dal sangue della paziente stessa.
Il PRP può stimolare l’angiogenesi e attivare i follicoli in fase dormiente, migliorando densità e qualità del capello.
Esosomi
Più recente e ancora in fase sperimentale è l’uso di esosomi derivati da cellule staminali mesenchimali, che trasportano segnali molecolari in grado di riattivare il metabolismo follicolare e velocizzare il ritorno alla fase di crescita attiva.
Entrambi i trattamenti richiedono più sedute e hanno costi più elevati.
Non sono risolutivi, ma possono potenziare i risultati in pazienti selezionate.
Terapia laser e dispositivi a luce
La LLLT (Low-Level Laser Therapy) sfrutta dispositivi domestici come caschi o pettini laser.
La luce rossa a bassa intensità viene assorbita dai mitocondri nei follicoli e stimola la produzione di ATP, migliorando il metabolismo cellulare.
La crescita dei capelli può migliorare già dopo 12-16 settimane di uso regolare (uso quotidiano per 20-30 minuti)
La LLLT può essere usata da sola o in combinazione con altri trattamenti, soprattutto Minoxidil.
Trattamenti complementari e rimedi da banco
Alcuni prodotti non farmacologici mostrano efficacia in studi preliminari, ma mancano prove cliniche solide:
- Integratori a base di Serenoa repens (saw palmetto).
- Olio di rosmarino e olio di semi di zucca, con potenziale azione anti-5α-reduttasi.
- Shampoo al ketoconazolo, utile in caso di dermatite seborroica o eccesso di sebo.
È importante valutare sempre con molta cura e attenzione la qualità dei prodotti scelti per evitare soluzioni finto “miracolose” o prive di basi scientifiche.
Classificazione di Ludwig
La scala di Ludwig, sviluppata nel 1977, rappresenta il sistema di classificazione più utilizzato per valutare la gravità dell’alopecia androgenetica femminile.
Questa classificazione suddivide la condizione in tre gradi progressivi di severità:
- Grado I: diradamento percettibile nella zona della corona, limitato anteriormente da una linea situata 1-3 cm dietro l’attaccatura frontale.
- Grado II: rarefazione pronunciata dei capelli nella zona coronale, con maggiore visibilità del cuoio capelluto nell’area già interessata dal Grado I.
- Grado III: calvizie completa (denudazione totale) nell’area interessata dai gradi precedenti.
La scala di Ludwig si distingue per il mantenimento dell’attaccatura frontale anche negli stadi avanzati, caratteristica tipica dell’alopecia femminile che la differenzia dal pattern maschile.
Questa classificazione rimane fondamentale per dermatologi e tricologi nella valutazione diagnostica e nella scelta del trattamento più appropriato per ogni paziente.
FAQ – Domande frequenti
Cos’è l’alopecia androgenetica femminile?
È una forma di perdita di capelli caratterizzata da un diradamento progressivo nella parte superiore del cuoio capelluto, causata dalla sensibilità dei follicoli piliferi agli ormoni androgeni e da una predisposizione genetica.
Quali sono le cause principali dell’alopecia androgenetica nelle donne?
Le cause principali sono l’azione degli ormoni androgeni (come il DHT), la predisposizione genetica e, talvolta, condizioni come la sindrome dell’ovaio policistico o alterazioni ormonali legate alla menopausa.
Come si manifesta l’alopecia androgenetica femminile?
Si manifesta con un diradamento diffuso, soprattutto nella zona centrale del cuoio capelluto, assottigliamento e fragilità dei capelli, senza una calvizie completa come negli uomini.
Quali trattamenti sono disponibili per l’alopecia androgenetica femminile?
I trattamenti prevedono terapie topiche come il minoxidil, farmaci antiandrogeni (ad esempio spironolattone, ciproterone acetato), integratori specifici, e nei casi selezionati il trapianto di capelli. La scelta dipende dalla causa e dalla gravità del problema.
L’alopecia androgenetica femminile può essere prevenuta o curata definitivamente?
Non esistono metodi sicuri per prevenire la condizione, ma una diagnosi precoce e trattamenti mirati possono rallentare la progressione e migliorare l’aspetto dei capelli. Il trapianto di capelli può offrire una soluzione definitiva in casi selezionati.
Fonti Mediche e Istituzionali
American Academy of Dermatology (AAD) – Informazioni sull’alopecia nelle donne, cause e trattamenti:
https://www.aad.org/public/diseases/hair-loss/types/female-patternMayo Clinic – Approfondimento sull’alopecia femminile e opzioni terapeutiche:
https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/female-pattern-hair-loss/symptoms-causes/syc-20372912National Health Service (NHS) UK – Guida sull’alopecia nelle donne:
https://www.nhs.uk/conditions/hair-loss/WebMD – Articolo dettagliato sull’alopecia femminile:
https://www.webmd.com/skin-problems-and-treatments/hair-loss/understanding-hair-loss-basics