Perché cadono i capelli: ecco tutte le cause più frequenti della perdita dei capelli

La caduta dei capelli

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La caduta dei capelli è una condizione che conta diverse cause. Il diradamento o la perdita dei capelli può manifestarsi gradualmente o in modo più massivo, e può essere sia temporanea che permanente. È importante riuscire a capire quando considerare la perdita dei capelli come un fenomeno fisiologico e quando, invece, è opportuno rivolgersi a un professionista dermatologo o tricologo.

Cause della caduta dei capelli e della calvizie femminili e maschili

Dai 50 ai 100 capelli al giorno, la perdita rientra in una condizione fisiologica, considerata parte del ciclo naturale di ricambio dei capelli. Quando, invece, la caduta avviene a ciocche e il diradamento si fa più evidente, è il caso di approfondire eventuali cause più o meno chiare.

Vediamo quali sono le cause più comuni della caduta dei capelli e della calvizie femminile e maschile.

Fattori genetici (Alopecia Androgenetica)

L’alopecia androgenetica, nota come calvizie ereditaria, rappresenta una delle cause più frequenti della perdita dei capelli. Questa condizione è caratterizzata da una complessa interazione tra fattori genetici e squilibri ormonali, con una prevalenza decisamente più marcata nel sesso maschile.

Pattern maschile della calvizie

Negli uomini, la progressione della calvizie segue un pattern distintivo:

  • Diradamento progressivo sulla sommità del capo
  • Formazione di una caratteristica stempiatura a forma di “M”
  • Potenziale evoluzione verso una calvizie completa.

Pattern femminile della calvizie

Nelle donne, la manifestazione è differente:

  • Diradamento diffuso e più uniforme
  • Assenza di una stempiatura definita come nel maschio
  • Distribuzione più omogenea della perdita di capelli.

Altri fattori scatenanti

Oltre alla componente genetica, esistono molteplici trigger che possono accelerare o innescare la perdita dei capelli:

  1. Età: caduta dei capelli legata all’invecchiamento fisiologico
  2. Stress psicofisico: condizioni di forte tensione emotiva o fisica
  3. Alterazioni ormonali: squilibri che influenzano il ciclo dei capelli
  4. Effetti farmacologici: conseguenze collaterali di alcuni trattamenti medici
  5. Fattori ambientali: condizioni esterne che possono impattare la salute dei capelli.

Questi elementi contribuiscono a un quadro complesso in cui la perdita dei capelli non dipende da un singolo fattore, ma dall’interazione di molteplici componenti genetiche, ormonali e ambientali.

La caduta stagionale dei capelli

La perdita di capelli stagionale non deve preoccupare trattandosi di un fenomeno temporaneo e reversibile, spesso legato a eventi stressanti che si verificano 2-3 mesi prima della caduta e che in genere dura circa 4-6 settimane.

La caduta stagionale dei capelli è influenzata da diversi fattori, principalmente ambientali e biologici, che agiscono in momenti specifici dell’anno. Una delle cause è lo stress ambientale pregresso: in primavera, i capelli possono risentire delle basse temperature e dei venti dell’inverno appena trascorso, mentre in autunno possono subire gli effetti di un’esposizione estiva al sole senza adeguata protezione e dall’uso eccessivo di elastici. Anche i cambiamenti stagionali influenzano il ciclo di crescita dei capelli, poiché il corpo regola la fase telogen, quella di riposo, in modo da proteggere il cuoio capelluto da condizioni climatiche estreme, sia in estate che in inverno.

Le fasi del ciclo di crescita dei capelli

Visto che abbiamo accennato alla fase Telogen, è opportuno dare un quadro completo di tutte le fasi del ciclo di crescita dei capelli.

La fase Anagen è quella in cui il capello cresce attivamente, la fase durante la quale il follicolo pilifero produce nuove cellule e il capello cresce in lunghezza.

La fase Catagen è una fase di transizione breve in cui la crescita del capello si interrompe. Il follicolo si restringe e si prepara a passare alla fase di riposo.

La fase Telogen è la fase di riposo del ciclo del capello. Il capello smette di crescere, ma rimane ancorato al follicolo.

La fase Esogena è la fase in cui il capello cade dal follicolo. Il capello viene rilasciato e cade, permettendo a un nuovo capello di iniziare a crescere al suo posto.

Queste quattro fasi costituiscono un ciclo continuo che ogni capello attraversa nel corso della vita. Ogni follicolo ha il proprio ciclo individuale, per cui i capelli crescono e cadono in momenti diversi, mantenendo una copertura uniforme del cuoio capelluto.

La perdita dei capelli correlata all’età

La perdita dei capelli correlata all’età rappresenta un processo naturale che si manifesta attraverso diversi cambiamenti progressivi della chioma.

Questo fenomeno si caratterizza perlopiù per l’assottigliamento graduale dei capelli e un rallentamento della loro crescita, accompagnati da modifiche strutturali del fusto capillare.

A differenza di altre forme di caduta dei capelli, quella legata all’età segue un meccanismo particolare che non dipende dagli ormoni androgeni. Il processo è invece direttamente collegato all’invecchiamento naturale dell’organismo, durante il quale i follicoli piliferi cessano progressivamente la loro attività di crescita. Parallelamente, si verificano importanti cambiamenti strutturali: i capelli perdono il loro pigmento naturale, iniziando prima a ingrigire e poi diventando completamente bianchi. Questo processo è accompagnato da un progressivo assottigliamento della struttura del capello.

Sebbene questa condizione sia inevitabile, essendo parte del naturale processo di invecchiamento, esistono possibilità di intervento, specialmente se il problema viene identificato nelle sue fasi iniziali.

Alopecia Areata

L’alopecia areata è una condizione autoimmune che colpisce i follicoli piliferi. Si verifica per un’anomala risposta del sistema immunitario che attacca i follicoli piliferi sani, provocando di conseguenza la caduta dei capelli.

Questa patologia si manifesta in quattro varianti principali, ciascuna con caratteristiche specifiche:

La forma più comune è l’alopecia areata a chiazze, caratterizzata dalla perdita localizzata di capelli in aree circoscritte del cuoio capelluto o del corpo. In questa variante, la ricrescita può avvenire spontaneamente in alcuni casi, mentre altri necessitano di interventi terapeutici specifici.

L’alopecia totalis rappresenta una forma più severa della condizione, dove si verifica una perdita totale o quasi totale della capigliatura sul cuoio capelluto. La sua progressione è più estesa rispetto alla forma a chiazze.

La forma più grave e rara è l’alopecia universalis, che comporta la perdita completa di tutti i peli corporei, includendo anche i peli del viso e dell’intero corpo.

Infine, l’alopecia cicatriziale si distingue dalle altre forme per la sua irreversibilità. In questa variante, i follicoli piliferi vengono completamente distrutti e sostituiti da tessuto cicatriziale, rendendo impossibile qualsiasi ricrescita futura dei capelli nella zona interessata.

Perdita dei capelli nei trattamenti oncologici

La perdita dei capelli è un effetto collaterale comune nei trattamenti oncologici, manifestandosi attraverso le due modalità terapeutiche della chemioterapia e della radioterapia.

Nella fattispecie, i farmaci chemioterapici provocano danni ai follicoli piliferi, determinando una perdita di capelli variabile in intensità e distribuzione.

L’entità della perdita dipende dalla risposta individuale del paziente e dalla tipologia specifica del farmaco utilizzato. La perdita dei capelli durante la chemioterapia può presentarsi con diverse caratteristiche: perdita totale o parziale dei capelli; diradamento diffuso del cuoio capelluto, nelle zone pubiche, sugli arti superiori e inferiori, nelle sopracciglia e ciglia.

La radioterapia danneggia i follicoli piliferi con un meccanismo differente rispetto alla chemioterapia. La severità della perdita dei capelli è direttamente proporzionale alla dose di radiazioni somministrata. La possibilità di ricrescita è condizionata dall’entità del danno follicolare subito durante il trattamento. Questa condizione rappresenta un aspetto delicato e complesso del percorso terapeutico oncologico, richiedendo un approccio personalizzato e attento alle esigenze del paziente.

Stress

Il telogen effluvium rappresenta una forma di perdita dei capelli direttamente correlata allo stress. Questa condizione si manifesta tipicamente alcuni mesi dopo l’evento stressante scatenante, stabilendo una chiara relazione temporale tra lo stress e la conseguente caduta dei capelli.

La condizione dell’evento stressante scatenante può essere innescata da diverse situazioni di stress fisico o emotivo:

Eventi fisiologici:

  • gravidanza e periodo post-partum
  • interventi chirurgici
  • variazioni ponderali (perdita di peso superiore a 10 chilogrammi)
  • malattie acute, in particolare quelle accompagnate da febbre elevata.

Eventi ormonali:

  • sospensione di contraccettivi orali ormonali

Eventi emotivi:

  • stress psicologico intenso legato a: – malattia di familiari – separazioni, divorzio – perdita dell’occupazione lavorativa

La perdita dei capelli non è immediata e può verificarsi con un ritardo di alcuni mesi rispetto all’evento scatenante. Questa latenza temporale rappresenta un elemento diagnostico caratteristico del telogen effluvium correlato allo stress.

La tricotillomania

La tricotillomania è un disturbo psicologico che si colloca nell’ambito dei disturbi ossessivo-compulsivi (DOC). Questa condizione si caratterizza per un comportamento ripetitivo di strappo dei capelli che può causare danni sia ai follicoli piliferi che al tessuto cutaneo circostante, portando a una conseguente perdita di capelli.

Il disturbo si manifesta come strategia di gestione / coping dello stress e dell’ansia, evolvendosi gradualmente in un comportamento abituale e compulsivo.

La prevalenza della tricotillomania è maggiore nella popolazione pediatrica. Nella maggior parte dei casi pediatrici, il disturbo tende a risolversi spontaneamente senza necessità di interventi terapeutici specifici.

Nei casi più severi, il trattamento prevede la gestione dello stress attraverso una terapia cognitivo-comportamentale (CBT) mirata all’interruzione del comportamento compulsivo.

Gravidanza e perdita dei capelli

La relazione tra gravidanza, periodo post-partum e caduta dei capelli si manifesta attraverso due fasi distinte, ciascuna con caratteristiche specifiche.

Fase gravidica

Durante la gravidanza, la perdita dei capelli può manifestarsi come conseguenza di specifiche condizioni mediche associate alla gestazione. Le principali cause includono l’ipertiroidismo, l’ipotiroidismo e l’anemia sideropenica.

Fase post-partum

La perdita dei capelli nel periodo post-partum rappresenta un fenomeno più comune e si sviluppa attraverso due principali meccanismi patogenetici:

  • Alterazioni ormonali: il periodo post-partum è caratterizzato da una diminuzione dei livelli di estrogeni e da profonde modifiche dell’equilibrio ormonale complessivo.
  • Fattori stressogeni: lo stress fisico del parto e il trauma correlato all’evento nascita contribuiscono alla perdita dei capelli.

Il pattern temporale della perdita post-partum segue una sequenza prevedibile:

  • la manifestazione principale si verifica circa quattro mesi dopo il parto
  • la condizione è tendenzialmente transitoria
  • si osserva un ripristino della normale densità capillare entro dodici mesi.

Questa progressione temporale ben definita offre alle neomamme una prospettiva rassicurante sulla natura temporanea del fenomeno, permettendo una gestione più serena di questa fase delicata del post-partum.

Caduta causata da danni ai capelli

Alopecia da trazione meccanica

L’alopecia da trazione è una forma di danno meccanico ai capelli, causata dalla tensione continua esercitata sulla chioma per via di acconciature strette e persistenti, come trecce serrate e code di cavallo tese. Le conseguenze di questa tensione prolungata sono duplici: l’estrazione diretta del capello e il danneggiamento progressivo del follicolo pilifero.

Danni da trattamenti chimici e termici

La struttura del capello può subire gravi compromissioni a causa di trattamenti ripetuti di natura chimica e termica. Tra i principali fattori di rischio troviamo le colorazioni frequenti, le permanenti chimiche, i trattamenti liscianti e l’uso eccessivo di strumenti per lo styling a caldo. Questi interventi ripetuti possono determinare due conseguenze principali: un progressivo assottigliamento della chioma e una perdita graduale dei capelli.

Alopecia frizionale

L’alopecia frizionale costituisce una forma particolare di perdita dei capelli, caratterizzata da specifiche peculiarità. Questa condizione si sviluppa a causa dello sfregamento continuo degli indumenti sulla pelle, con una localizzazione prevalente agli arti inferiori. Il meccanismo patogenetico fondamentale è rappresentato dal danno meccanico causato dalla frizione ripetuta tra tessuti e cute.

Questa varietà di danni meccanici e chimici evidenzia l’importanza di un approccio consapevole alla cura e allo styling dei capelli, sottolineando come pratiche apparentemente innocue possano, nel tempo, causare danni alla salute del cuoio capelluto e dei capelli stessi.

Prevenzione del danno capillare

L’alopecia da trazione, sebbene rappresenti una condizione permanente, può essere prevenuta attraverso una corretta gestione quotidiana dei capelli per preservarne la salute e prevenire danni a lungo termine.

Per esempio, è bene evitare acconciature che creano eccessiva tensione sul cuoio capelluto e limitare l’utilizzo di extension e trame artificiali. Si consiglia di prediligere stili che mantengono i capelli sciolti o, quando necessario, optare per raccolte morbide che non esercitano tensione eccessiva sulla cute.


È altresì importante seguire alcune regole fondamentali: spazzolare delicatamente i capelli quando sono bagnati, applicare sempre il balsamo dopo lo shampoo per proteggere la fibra capillare, utilizzare l’asciugamano tamponando delicatamente senza sfregare, e quando possibile, privilegiare l’asciugatura naturale all’aria.

Attenzione ai trattamenti chimici

È essenziale mantenere un intervallo minimo di due settimane tra trattamenti diversi e attendere 8-10 settimane tra le colorazioni successive. Particolare attenzione va posta nel distanziare i trattamenti aggressivi come tinture, permanenti e prodotti liscianti, per permettere al capello di recuperare tra un trattamento e l’altro.

Perdita dei capelli e squilibri ormonali

La Sindrome dell’Ovaio Policistico rappresenta una condizione che influenza la crescita dei capelli attraverso alcuni meccanismi ormonali. La causa primaria risiede nell’iperproduzione ovarica di androgeni che determina manifestazioni caratteristiche sul cuoio capelluto, in particolare il diradamento delle regioni temporali e la perdita nella zona frontale. Paradossalmente, questa condizione può anche causare manifestazioni opposte come l’ipertricosi facciale e la crescita anomala di peli sul torace.

L’interruzione della contraccezione ormonale

L’interruzione della contraccezione ormonale può causare un diradamento temporaneo dei capelli, dovuto a uno squilibrio ormonale transitorio. Questa condizione è reversibile e si risolve con il ritorno all’equilibrio ormonale.

Squilibri ormonali dovuti alla menopausa

Durante la menopausa, la riduzione fisiologica degli estrogeni determina un assottigliamento progressivo della capigliatura. Questo processo, essendo legato all’invecchiamento naturale, si manifesta come parte delle normali modificazioni ormonali dell’età. Questi diversi squilibri ormonali evidenziano come il sistema endocrino abbia una funzione importante sulla salute e crescita dei capelli, richiedendo spesso approcci terapeutici mirati e personalizzati.

Malattie della tiroide e perdita dei capelli

La tiroide, una ghiandola endocrina fondamentale, è responsabile della produzione di ormoni che controllano funzioni corporee essenziali, tra cui i processi respiratori, il ritmo cardiaco, la stabilità emotiva e le operazioni digestive. Quando questa ghiandola manifesta una disfunzione, si creano squilibri ormonali diffusi che possono influenzare molteplici sistemi corporei.

Una manifestazione della disfunzione tiroidea si presenta anche sotto forma di alterazioni dei capelli, caratterizzate da un diradamento generalizzato sia dei capelli del cuoio capelluto che delle sopracciglia, insieme a una riduzione della qualità complessiva della struttura dei capelli.

Questa condizione può manifestarsi in due distinti disturbi tiroidei: l’ipertiroidismo, caratterizzato da un’eccessiva attività tiroidea, e l’ipotiroidismo, contraddistinto da un’insufficiente funzione tiroidea. Entrambe le condizioni possono portare a modelli simili di diradamento dei capelli, sebbene i meccanismi sottostanti siano differenti.

L’aspetto incoraggiante della perdita di capelli correlata alla tiroide è la sua natura temporanea, con molti pazienti che sperimentano una ricrescita dei capelli una volta che la condizione tiroidea sottostante viene adeguatamente gestita. Tuttavia, è importante notare che, mentre il trattamento della disfunzione tiroidea spesso promuove la rigenerazione dei capelli, alcuni farmaci per la tiroide possono contribuire alla perdita di capelli come effetto collaterale.

Carenze nutrizionali e perdita dei capelli

Le carenze nutrizionali incidono sulla salute del capello. Una corretta nutrizione cellulare richiede un apporto equilibrato di vitamine e minerali, la cui carenza può manifestarsi attraverso una progressiva perdita di capelli. Il ripristino di un’alimentazione bilanciata e nutriente costituisce la base per il mantenimento della salute capillare e sistemica.

Nutrienti essenziali e loro fonti alimentari

La biotina, appartenente al gruppo delle vitamine B, svolge un ruolo fondamentale nella conversione degli alimenti in energia. Questa vitamina si trova naturalmente in diverse fonti alimentari: carni biologiche, prodotti ittici, uova, diverse varietà di semi e frutta secca, nonché nelle patate dolci.


Il ferro, minerale essenziale, partecipa alla sintesi dell’emoglobina e alla produzione ormonale. Le principali fonti alimentari includono carni rosse, prodotti ittici, carni avicole, legumi (con particolare riferimento alle lenticchie), verdure a foglia verde come gli spinaci, frutta secca e cereali fortificati.


Le proteine rappresentano un nutriente strutturale fondamentale per la crescita e la riparazione cellulare. Si distinguono fonti proteiche di origine animale (carni, latticini, uova, pesce) e vegetale (legumi, prodotti a base di soia, quinoa).

Lo zinco, minerale essenziale, supporta la funzionalità del sistema immunitario e partecipa alla sintesi del DNA e delle proteine. Questo minerale è particolarmente abbondante nei frutti di mare (specialmente ostriche, granchi, aragoste), nelle carni e nei cereali arricchiti.

Takeaway

Le cause della perdita dei capelli possono essere molteplici, tra queste:

  • Fattori ormonali: alterazioni ormonali, in particolare l’eccesso di androgeni, possono causare l’alopecia androgenetica, la forma più comune di calvizie.
  • Carenze nutrizionali: la mancanza di nutrienti essenziali come ferro, zinco, vitamine del gruppo B e proteine può influenzare negativamente la salute dei capelli.
  • Stress: sia fisico che emotivo, può provocare una caduta temporanea o accentuare problemi esistenti.
  • Patologie: malattie della tiroide, autoimmuni o infiammatorie della cute possono causare la perdita di capelli.
  • Cause iatrogene: alcuni farmaci come anticoagulanti, betabloccanti e antidepressivi possono avere come effetto collaterale la caduta dei capelli.
  • Trattamenti cosmetici: permanenti, decolorazioni e l’uso eccessivo di strumenti per lo styling possono indebolire i capelli.

Quando consultare uno specialista per sapere quale trattamento può essere opportuno per il proprio caso

È consigliabile rivolgersi a un dermatologo se:

  • la caduta supera i 100 capelli al giorno per un periodo prolungato
  • si notano chiazze di alopecia
  • la perdita di capelli è accompagnata da altri sintomi.

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