Cos’è il dolore cervicale e chi ne è maggiormente colpito?
Il dolore cervicale si riferisce al segmento del rachide, quindi una dolore localizzato al collo, nella regione che parte dalla nuca e si estende in basso fino alla regione interscapolare.
Specifichiamo che la colonna vertebrale (o rachide) è suddivisa in 4 segmenti che sono:
- cervicale appunto che ne rappresenta il primo ed è costituito dalle prime 7 vertebre,
- dorsale,
- lombare,
- sacro coccigeo.
A volte si associa a cefalea, soprattutto di tipo muscolo-tensivo e può irradiarsi lungo gli arti superiori.
Si parla in questo caso di cervicobrachialgia che di solito è sintomo di un coinvolgimento radicolare, cioè di una radice nervosa.
Negli ultimi anni sono stati fatti numerosi studi riguardo questa patologia molto rilevante anche se non così diffusa come la sua “cugina” lombalgia, cioè il mal di schiena.
Colpisce una fascia d’età leggermente più giovane rispetto alla lombalgia, con una maggior prevalenza nel sesso femminile anche se questo dato non è statisticamente significativo, intorno ai 40-50anni.
Spesso si associa a cefalea, rachialgia (quindi dolore diffuso lungo tutta la schiena o maggiormente localizzato a livello lombare), artrosi, depressione e disturbi del sonno.
Unico fattore di rischio nello sviluppo della cervicalgia sono i traumi (per es. colpo di frusta, spesso si trova nella storia di un paziente con dolore cervicale, un incidente della strada o anche un trauma sportivo).
Alcuni studi (ma anche la nostra pratica clinica) hanno rilevato una maggior incidenza in soggetti che:
- lavorano molto al pc, a causa della postura scorretta
- tra i parrucchieri od i cassieri del supermercato per le posizioni ed i movimenti ripetuti che compiono
- tra i lavoratori che mobilizzano carichi pesanti e gli operatori sanitari.
Anche se ovviamente non c’è un vero rapporto di causa-effetto.
Incidenza sulla popolazione
Anche la cervicalgia, pur se meno frequente della lombalgia, ha un impatto notevolissimo sulla popolazione.
Pensate che, secondo uno studio del global burden of disease, la prevalenza di questo sintomo è di 288 milioni di persone, con un’incidenza annuale di 65 milioni di persone nel mondo.
E’ una delle principali cause di perdita di giornate lavorative anche se sicuramente meno frequente rispetto al mal di schiena.
Diciamo che circa metà della popolazione manifesta almeno una volta nella vita un episodio importante di dolore cervicale.
Causa più frequente del dolore cervicale
Intanto distinguiamo tra dolore acuto, che di solito si risolve nell’arco di circa 6 settimane, subacuto o cronico, che si protrae per oltre 3 mesi nonostante le terapie conservative.
Le cause di dolore cervicale possono essere: di natura meccanica, e sono le più frequenti, neuropatica ovvero radicolare, o secondaria ad altre patologie, per esempio cardiache, vascolari o neoplastiche.
Ovviamente la causa più frequente del dolore cervicale è quella meccanica, cioè che coinvolge la colonna vertebrale o le sue strutture di sostegno quindi legamenti, muscoli, articolazioni.
Quindi il dolore può originare da:
- un sovraccarico od un’infiammazione delle articolazioni tra le vertebre
- una degenerazione discale (la discopatia) oppure avere
- un’origine miofasciale.
Mentre il dolore di tipo neuropatico è quello che deriva dalla compressione delle strutture nervose, nello specifico le radici nervose cervicali ed il midollo spinale.
Queste strutture possono essere compresse per esempio da un’ernia discale oppure da una stenosi del canale spinale o foraminale.
Vuol dire un restringimento del diametro di queste strutture che sono lo spazio che contiene il midollo (il canale spinale) ed i fori da cui le radici nervose fuoriescono dal canale spinale per dirigersi verso gli arti superiori. Questo restringimento di solito ha natura degenerativa.
Cause non direttamente riferibili a patologia del rachide
Vi sono poi le cause non direttamente riferibili a patologia del rachide, come patologia della spalla, lesioni vascolari o del plesso brachiale, problemi cardiaci o polmonari etc.
Tutte queste patologie possono provocare dolore cervicale, anche se con sintomi e segni obiettivi diversi.
Per esempio il dolore di origine meccanica peggiora tipicamente col movimento e migliora a riposo.
E mentre il dolore neuropatico è meno influenzato dal movimento; il dolore articolare si associa a maggiore rigidità mattutina. Il dolore di origine cervicale migliora spesso con l’abduzione dell’arto maggiormente coinvolto, mentre nella patologia della spalla avviene l’opposto.
Vedete che ci sono davvero numerose cause per questo sintomo così frequente per questo è importante la corretta valutazione.
Identificare precisamente (se possibile) l’origine del dolore permette di applicare il miglior trattamento possibile.
Quali sono i possibili trattamenti?
Dunque, come per il mal di schiena, nella maggior parte dei casi la cervicalgia acuta si risolve spontaneamente o con l’aiuto di terapia farmacologica o fisica nell’arco di qualche settimana.
Tuttavia possono esserci delle recrudescenze in circa il 50% dei soggetti, soprattutto quelli con storia di trauma cervicale, o con cervicobrachialgia
Dott.ssa Alessandra Isidori – Neurochirurgo