L’ernia del disco è una delle manifestazioni della discopatia, cioè la sofferenza del disco intervertebrale.
E’ caratterizzata dalla fuoriuscita della parte centrale del disco (il nucleo polposo) all’interno del canale spinale ovvero lo spazio dove sono contenute le strutture nervose (midollo e radici nervosa).
L’ernia discale non sarebbe sintomatica, diventa clinicamente evidente quando il frammento di disco erniato va a comprimere le strutture nervose (midollo e/o radici nervose a livello cervicale; radici nervose a livello lombare).
Quali sono i sintomi di un’ernia discale lombare?
Il sintomo principale e più frequente è il dolore che si manifesta spesso in maniera improvvisa, non necessariamente legato ad uno sforzo fisico. Più raramente si manifesta in maniera graduale nell’arco di qualche giorno. Il dolore può essere molto acuto e si irradia lungo l’arto inferiore. La sede del dolore (superficie anteriore, laterale o posteriore della coscia e/o della gamba) dipende dalla radice nervosa coinvolta, quindi dal livello dell’ernia.
I livelli maggiormente colpiti sono il penultimo e l’ultimo spazio lombo-sacrale (L4-L5 ed L5-S1) che si caratterizzano per un’irradiazione del dolore lungo il gluteo e la superficie dorsale della coscia e della gamba e pianta del piede (L5-S1, la classica “sciatalgia”) o superficie esterna della gamba e dorso del piede (L4-L5) ma l’irradiazione del dolore può essere anche difficilmente identificabile e diffusa.
Spesso la sintomatologia algica si associa ad altre manifestazioni di dolore neuropatico. Le cosiddette “parestesie” che sono sensazioni particolari irradiate nella stessa sede del dolore (scosse elettriche, formicolio, sensazione di gamba addormentata o fredda…). Nei casi più gravi si associano sintomi di deficit neurologico come riduzione della forza a carico del piede o della coscia e/o riduzione della sensibilità. I distretti coinvolti dipendono sempre dal livello dell’ernia e quindi dalla radice nervosa compressa.
Diagnosi dell’ernia del disco
La diagnosi di ernia discale viene posta dallo specialista neurochirurgo o chirurgo vertebrale ortopedico sulla base della sintomatologia.
E da un esame obiettivo neurologico associato ad un esame strumentale come la risonanza magnetica (il gold standard per la diagnosi di queste patologie) o la TAC.
L’ernia del disco rappresenta una delle patologie più diffuse della colonna vertebrale, colpendo milioni di persone in tutto il mondo. Questa condizione si verifica quando parte del nucleo polposo di un disco intervertebrale fuoriesce attraverso una rottura dell’anello fibroso esterno, causando compressione sulle radici nervose circostanti. L’ernia del disco può manifestarsi in qualsiasi segmento della colonna, ma è più frequente a livello lombare e cervicale.
Le cause dell’ernia del disco sono molteplici. L’invecchiamento naturale è un fattore determinante, poiché con il passare degli anni i dischi perdono elasticità e idratazione, diventando più suscettibili a lesioni. Anche il sollevamento scorretto di pesi, movimenti bruschi della colonna, posture scorrette mantenute a lungo e traumi possono contribuire allo sviluppo di un’ernia del disco. Non va sottovalutato il ruolo della predisposizione genetica, che può aumentare il rischio in alcune persone.
I sintomi dell’ernia del disco variano in base alla posizione e alla gravità della protrusione. Il dolore è il sintomo principale e può irradiarsi lungo il percorso del nervo compresso.
Nel caso di un’ernia del disco lombare, il dolore spesso si estende alla gamba, condizione nota come sciatica. Nelle ernie del disco cervicali, il dolore può propagarsi al braccio e alla mano. Altri sintomi comuni includono formicolii, intorpidimento, debolezza muscolare e, nei casi più gravi, problemi di controllo della vescica o dell’intestino.
La diagnosi di ernia del disco richiede un’accurata valutazione clinica, supportata da esami strumentali come la risonanza magnetica, che permette di visualizzare con precisione la posizione e l’entità dell’ernia del disco. La TAC e la radiografia possono fornire informazioni complementari, mentre l’elettromiografia aiuta a valutare l’impatto dell’ernia del disco sulla funzionalità nervosa.
Il trattamento dell’ernia del disco segue generalmente un approccio conservativo nelle fasi iniziali. Riposo, farmaci antinfiammatori, fisioterapia e terapie fisiche come ultrasuoni o tecarterapia possono alleviare i sintomi e favorire il recupero.
Le infiltrazioni epidurali di corticosteroidi possono ridurre l’infiammazione in casi selezionati. Solo quando l’ernia del disco non risponde ai trattamenti conservativi o causa deficit neurologici significativi, si considera l’intervento chirurgico, che può consistere nella rimozione del frammento erniato o, in casi selezionati, nella sostituzione del disco danneggiato.
La prevenzione dell’ernia del disco passa attraverso l’adozione di uno stile di vita attivo, il mantenimento di un peso corporeo adeguato e l’attenzione alla postura, specialmente durante il sollevamento di pesi. Esercizi specifici per rafforzare la muscolatura del core possono fornire un supporto aggiuntivo alla colonna vertebrale, riducendo il rischio di sviluppare un’ernia del disco.
Riconoscere tempestivamente i segnali di un’ernia del disco e rivolgersi a specialisti competenti è fondamentale per impostare un percorso terapeutico efficace e prevenire complicanze a lungo termine.
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