Nuove cure per fibromialgia: quali sono le novità in ambito terapeutico?

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Scopri le ultime novità sulle cure per la fibromialgia: farmaci recenti, terapie integrate e approcci naturali per ridurre il dolore e migliorare la qualità della vita.
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La Fibromialgia

Non esiste una causa ancora nota della fibromialgia. Gli esperti non lo sanno da cosa può dipendere. Dagli studi disponibili emerge, però, che alcune condizioni di salute, lo stress e altri cambiamenti nella vita possono scatenarla.

Poi, come spesso succede, sono i geni che potrebbero rendere più probabile lo sviluppo della fibromialgia. Sebbene gli esperti non abbiano ancora individuato un collegamento diretto, ritengono che possibili mutazioni genetiche nei geni coinvolti nella produzione dei neurotrasmettitori cerebrali, responsabili della trasmissione e della ricezione dei segnali di dolore, possano essere all’origine della malattia.

Destino simile tocca alle cure. Non esiste, infatti, una cura definitiva. Quando si parla di nuove cure per fibromialgia, ci si può riferire sia alle scoperte in ambito medico-scientifico, che potrebbero un giorno offrire alternative terapeutiche più risolutive, sia ai trattamenti che ne alleviano i sintomi.

Le persone che soffrono di fibromialgia tendono a percepire il dolore in modo più intenso rispetto agli altri. A volte sentono mancare la comprensione altrui. I dolori sembrano provenire dal nulla, ma sono reali.

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Qual è il trattamento farmacologico più recente per la fibromialgia?

Il trattamento farmacologico più recente per la fibromialgia prevede principalmente tre classi di farmaci:

Antidepressivi

In particolare gli inibitori della ricaptazione della serotonina e noradrenalina (SNRI), come duloxetina e milnacipran, che migliorano il dolore, la qualità del sonno e riducono la fatica.

Anticonvulsivanti

Tra questi soprattutto pregabalin e gabapentin che agiscono sul sistema nervoso centrale riducendo la sensibilizzazione al dolore.

Miorilassanti e analgesici

Farmaci come ciclobenzaprina possono essere usati a breve termine per alleviare rigidità muscolare e dolore acuto.

Recenti revisioni scientifiche (fonte 1 e fonte 2) confermano che nessun singolo farmaco risulta efficace per tutti i pazienti. Potrebbe dunque essere necessario combinare più farmaci con approcci non farmacologici (attività fisica adattata, tecniche psicologiche e mindfulness) per ottenere risultati migliori. La terapia farmacologica deve essere sempre personalizzata, valutando attentamente benefici ed effetti collaterali.

Anche curare l’alimentazione può dare i suoi benefici: gli alimenti ricchi di acidi grassi omega-3 hanno un effetto antinfiammatorio sulle articolazioni doloranti. Tra questi, il salmone, i cavolini di Bruxelles, le uova, i semi di chia, le noci, le sardine, i semi di lino e la soia.

Sindrome fibriomialgica: quando il dolore diventa cronico

La sindrome fibriomialgica rappresenta una condizione cronica caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico diffuso e persistente, accompagnato da stanchezza, disturbi del sonno e problemi cognitivi. 

Questa patologia, che colpisce prevalentemente le donne, si manifesta con dolore in molteplici punti del corpo, particolarmente intenso in specifiche aree definite “tender points”. I pazienti con sindrome fibriomialgica spesso riferiscono rigidità mattutina, sensazione di gonfiore agli arti e difficoltà di concentrazione, sintomi che possono compromettere significativamente la qualità della vita quotidiana. 

La diagnosi si basa principalmente sulla valutazione clinica, poiché non esistono esami strumentali specifici. Sebbene le cause precise rimangano in parte sconosciute, si ritiene che alterazioni nella percezione del dolore a livello cerebrale, predisposizione genetica e fattori scatenanti come stress o traumi fisici giochino un ruolo importante. 

Il trattamento della sindrome fibriomialgica richiede un approccio multidisciplinare personalizzato per ogni paziente.

Ci sono nuove scoperte sulla fibromialgia?

Tra i trattamenti più recenti per la fibromialgia (periodo 2023-2025), la ricerca sulla fibromialgia ha confermato l’efficacia di approcci terapeutici integrati che combinano trattamenti fisici, psicologici e nutrizionali


Emergono soprattutto strategie terapeutiche integrate che combinano trattamenti non farmacologici come la terapia cognitivo-comportamentale, la meditazione mindfulness associata alla fisioterapia, terapie manuali specifiche come il rilascio miofasciale.

Questi metodi agiscono riducendo

  • stress
  • dolore cronico
  • infiammazione
  • rigidità muscolare
  • stanchezza e disturbi del sonno

con miglioramenti anche in poche settimane.

I progressi della ricerca genetica alimentano la speranza di nuove possibilità terapeutiche.

La ricerca ha identificato fattori genetici associati alla fibromialgia.

La genetica resta un ambito promettente: sebbene non siano ancora disponibili terapie geniche specifiche, recenti studi hanno identificato alcuni marcatori genetici (come il polimorfismo Val66Met del gene BDNF) utili per personalizzare i trattamenti in base alle caratteristiche individuali dei pazienti.

La speranza è quella di sviluppare terapie geniche mirate, basati sul profilo genetico individuale, che possano modificare l’espressione dei geni coinvolti nell’elaborazione e nella regolazione del dolore.

Infine, l’esercizio fisico adattato (Pilates e allenamento con resistenza) si conferma efficace quanto le terapie farmacologiche tradizionali nel migliorare forza muscolare e tolleranza al dolore.

Attenzione agli eccessi: sforzo fisico ed emotivo

Sì all’esercizio fisico, perché stare seduti o in piedi per lungo tempo può contribuire al disagio, ma no all’esercizio fisico ad alta intensità.

 

Un’attività fisica intensa o prolungata, infatti, può portare a uno sforzo eccessivo e ad affaticamento, peggiorando i sintomi della fibromialgia. Allo stesso modo anche lo stress emotivo, come la pressione legata al lavoro o le difficoltà relazionali, può affaticare i muscoli e scatenare il dolore e peggiorare i sintomi della fibromialgia.


Si consiglia, invece, di praticare quotidianamente un’attività fisica moderata, come camminare, nuotare o andare in bicicletta. (fonte 3)

FAQ – Domande Frequenti

Cos’è la fibromialgia?

La fibromialgia è una condizione di salute a lungo termine (cronica) che provoca affaticamento e dolori muscoloscheletrici in tutto il corpo.

Le persone affette da fibromialgia di solito sperimentano sintomi che vanno e vengono in periodi chiamati “flare-up” (riacutizzazione).
A volte la convivenza con la fibromialgia può risultare faticosa e impegnativa. I picchi e le cadute tra il sentirsi bene e l’improvvisa riacutizzazione dei sintomi possono sembrare opprimenti.

I sintomi della fibromialgia sono diversi, ma i due più comuni sono il dolore e la stanchezza. Tra gli altri possono manifestarsi:

  • dolore al viso e alla mandibola (disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare)
  • mal di testa ed emicrania
  • problemi digestivi, tra cui diarrea e costipazione
  • problemi di controllo della vescica.

 

La fibromialgia può causare anche sintomi psicologici ed emotivi, tra cui:

  • problemi di memoria (talvolta chiamati “fibro fog” o “brain fog”)
  • ansia e depressione
  • insonnia e altri disturbi del sonno.

La fibromialgia non è una malattia progressiva, cioè non peggiora nel tempo. Inoltre, non causa danni alle articolazioni, ai muscoli o agli organi.

Anche se non si può stabilire con certezza quali siano le cause della fibromialgia, alcune condizioni di salute e altri problemi sono fattori di rischio per lo sviluppo della malattia. I fattori di rischio della fibromialgia sono: l’età. Le persone di età superiore ai 40 anni hanno maggiori probabilità di sviluppare la fibromialgia. Ma può colpire chiunque, compresi i bambini.

Le donne hanno il doppio delle probabilità di soffrire di fibromialgia.

Le persone affette da patologie come l’osteoartrite, la depressione, i disturbi d’ansia, il mal di schiena cronico e la sindrome dell’intestino irritabile hanno maggiori probabilità di sviluppare la fibromialgia.

Alcune persone sviluppano la fibromialgia dopo aver avuto un’infezione, soprattutto se i sintomi sono gravi.

Un eccesso di stress può influire sulla salute. Le persone che hanno subito un trauma fisico o emotivo o una grave lesione possono sviluppare la fibromialgia.

Alcuni eventi o cambiamenti nella vita possono scatenare una riacutizzazione della fibromialgia, tra cui:

  • Stress emotivo causato dal lavoro, dalla situazione finanziaria o dalla vita sociale
  • Cambiamenti nella routine quotidiana
  • Cambiamenti nella dieta
  • Cambiamenti ormonali
  • Non dormire a sufficienza
  • Nuovi farmaci o trattamenti.

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