Gennaio è il mese dedicato all’informazione e alla sensibilizzazione per la prevenzione del tumore al collo dell’utero.
Il carcinoma della cervice uterina è il quinto tumore più frequente nelle donne sotto i 50 anni di età e colpisce la parte più esterna dell’utero.
Causa del tumore al collo dell’utero
E’ noto che la causa principale del tumore al collo dell’utero è da ricercare nell’infezione da parte Virus del Papilloma Umano, HPV (Human Papilloma Virus).
Questo virus è il fattore necessario per lo sviluppo del tumore della cervice invasivo. I tumori della cervice uterina riconoscono come fattore causale, nella quasi totalità, una infezione persistente da HPV.
I soggetti sani, uomini e donne, riescono a liberarsi dall’ infezione da Papilloma Virus in periodi di tempo variabili (da alcuni mesi ad anni).
Se, a causa di una ridotta efficacia della risposta immunitaria, il virus rimane più a lungo nel tratto genitale femminile, genera le alterazioni che nel tempo possono portare allo sviluppo della patologia neoplastica invasiva.
Età in cui è maggiormente frequente il carcinoma
Tale patologia è maggiormente frequente nella fascia di età tra i 45 e i 55 anni.
Sintomi del carcinoma della cervice uterina
Molto spesso il tumore non ha una sintomatologia tipica.
Normalmente i sintomi associati a tale tipo di patologia sono il sanguinamento vaginale atipico, produzione di secrezioni vaginali abbondanti e a volte maleodoranti, dolore pelvico durante i rapporti sessuali, sanguinamento post-coitale.
Le attuali strategie di screening per la patologia cervicale hanno l’obiettivo di porre una diagnosi precoce del tumore al collo dell’utero andando ad identificare le lesioni sulla cervice uterina che precedono il tumore vero e proprio o, ancora più precocemente, l’infezione da HPV che è la causa di questo percorso patologico.
Prevenzione del tumore al collo dell’utero
Gennaio è il mese dedicato alla prevenzione del tumore al collo dell’utero, per questo intendiamo sensibilizzarti e prenderti cura della tua salute tramite la prevenzione.
La prevenzione primaria del tumore al collo dell’utero prevede la vaccinazione contro l’HPV: questo strumento risulta straordinariamente efficace nel prevenire il tumore del collo dell’utero e tutta una serie di patologie della donna e dell’uomo causate da infezione da HPV.
Ad oggi la diagnosi precoce del carcinoma cervicale si basa essenzialmente sul riconoscimento del fattore di rischio principale, cioè del Papilloma Virus Umano, attraverso il cosiddetto HPV test e sull’esecuzione del “classico” PAP Test che ricerca le alterazioni cellulari causate dal virus sul collo dell’utero.
Un’adeguata prevenzione è estremamente fattibile ed efficace mediante controlli periodici ed esecuzione del test di screening adeguato in base all’età della donna come da indicazioni Nazionali e Regionali
Una volta identificata la positività all’HPV test o al PAP test , la paziente inizia un percorso di approfondimento con esami di secondo livello, che spesso prevedono l’esecuzione di una colposcopia con eventualmente una biopsia della cervice uterina che accerta il reale grado di alterazione e avvia la paziente alla gestione clinica della patologia sulla base dell’esame istologico.
Il lasso di tempo tra infezione e sviluppo del tumore è lungo ed è possibile intercettare e trattare le lesioni prima che degenerino. Dato che sia le infezioni che le lesioni possono non dare alcun segno clinico ed essere quindi inapparenti, è necessario eseguire alcuni esami specifici per identificarle.
L’invito del ministero della Sanità a cui ogni ginecologo si unisce per prevenire il tumore al collo dell’utero è quello di eseguire una visita ginecologica aderendo allo screening per il tumore del collo dell’utero al fine di minimizzare il numero di pazienti che oggi soffrono di tale patologia.