La tachicardia

Illustrazione medica comparativa che mostra un cuore normale sulla sinistra e un cuore con tachicardia sulla destra. Sopra ciascun cuore sono visibili i rispettivi tracciati ECG: un ritmo regolare e normale a sinistra e un tracciato con frequenza accelerata tipico della tachicardia a destra. L'immagine è realizzata in stile didattico medico con accuratezza anatomica."
Indice

La Tachicardia: Cause, Sintomi e Trattamenti

La tachicardia è una condizione caratterizzata da un battito cardiaco accelerato, superiore a 100 battiti al minuto a riposo. Questo articolo esplora le diverse forme di tachicardia, le loro cause, i sintomi associati, i metodi diagnostici e le opzioni di trattamento disponibili, fornendo informazioni complete per comprendere meglio questa condizione cardiaca.

Introduzione alla Tachicardia

Il cuore umano è un organo straordinario che batte circa 100.000 volte al giorno, pompando sangue ricco di ossigeno e nutrienti in tutto il corpo. Il ritmo cardiaco normale a riposo varia generalmente tra 60 e 100 battiti al minuto negli adulti. Quando il cuore batte più velocemente di 100 battiti al minuto in condizioni di riposo, si parla di tachicardia.

La tachicardia non è necessariamente sempre patologica. Durante l’esercizio fisico, in situazioni di stress, ansia o eccitazione, è normale che il battito cardiaco aumenti temporaneamente. Tuttavia, quando la frequenza cardiaca accelerata si verifica senza una causa apparente o persiste nel tempo, potrebbe essere indicativa di una condizione sottostante che richiede attenzione medica.

Comprendere la tachicardia è fondamentale per riconoscerne i sintomi, identificarne le cause e adottare le misure preventive o terapeutiche appropriate. In questo articolo, esploreremo in dettaglio i diversi tipi di tachicardia, le loro cause, i sintomi associati, i metodi diagnostici e le opzioni di trattamento disponibili.

Infografica medica moderna sulla tachicardia divisa in due sezioni principali: a sinistra le cause comuni (stress, caffeina, farmaci, problemi tiroidei e condizioni cardiache) rappresentate con piccole icone; a destra i sintomi (palpitazioni, vertigini, mancanza di respiro, dolore toracico e affaticamento) con relative icone. Design pulito in schema di colori blu e bianco, tipografia chiara e aspetto professionale, ideale per l'educazione del paziente.

Tipi di Tachicardia

La tachicardia può manifestarsi in diverse forme, ciascuna con caratteristiche, cause e implicazioni cliniche specifiche. I principali tipi di tachicardia includono:

Tachicardia Sinusale

La tachicardia sinusale è la forma più comune e spesso fisiologica di tachicardia. Si verifica quando il nodo senoatriale (il pacemaker naturale del cuore) genera impulsi elettrici a una frequenza superiore a 100 battiti al minuto. Questa condizione è generalmente una risposta normale del corpo a stimoli come l’esercizio fisico, lo stress emotivo, la febbre, il dolore, l’anemia o l’uso di determinati farmaci o sostanze stimolanti.

La tachicardia sinusale può essere:

  • Fisiologica: una risposta normale a stimoli esterni o interni
  • Inappropriata: quando si verifica senza cause apparenti o in risposta eccessiva a stimoli minimi

Generalmente, la tachicardia sinusale non richiede trattamento specifico, a meno che non sia causata da una condizione sottostante che necessita di attenzione medica.

Tachicardia Sopraventricolare (TSV)

La tachicardia sopraventricolare comprende un gruppo di aritmie che originano nelle camere superiori del cuore (atri) o nella giunzione atrioventricolare. Queste aritmie sono caratterizzate da episodi di battito cardiaco rapido che iniziano e terminano improvvisamente.

I principali tipi di TSV includono:

  • Tachicardia da rientro nel nodo atrioventricolare (TRNAV): Causata da un circuito elettrico anomalo nel nodo AV, è una delle forme più comuni di TSV.
  • Tachicardia da rientro atrioventricolare (TRAV): Coinvolge una via accessoria tra atri e ventricoli, come nella sindrome di Wolff-Parkinson-White.
  • Tachicardia atriale: Origina da un focus ectopico nell’atrio che genera impulsi a frequenza elevata.
  • Flutter atriale: Caratterizzato da un circuito di rientro nell’atrio destro che produce una frequenza atriale di circa 300 battiti al minuto, con una frequenza ventricolare che dipende dal grado di blocco AV.

Le TSV possono manifestarsi con episodi di palpitazioni, vertigini, affaticamento, dispnea o, nei casi più gravi, sincope. Il trattamento dipende dalla frequenza e dalla gravità degli episodi e può includere manovre vagali, farmaci o procedure di ablazione.

Fibrillazione Atriale

La fibrillazione atriale è l’aritmia sostenuta più comune, caratterizzata da un’attività elettrica caotica negli atri che porta a una contrazione atriale inefficace e a un ritmo ventricolare irregolare. La frequenza atriale può raggiungere i 400-600 battiti al minuto, mentre la frequenza ventricolare dipende dalla conduzione attraverso il nodo AV.

La fibrillazione atriale può essere classificata come:

  • Parossistica: episodi che terminano spontaneamente entro 7 giorni
  • Persistente: episodi che durano più di 7 giorni e richiedono intervento per essere terminati
  • Persistente di lunga durata: continua per più di 12 mesi
  • Permanente: quando si decide di non perseguire ulteriori tentativi di ripristino del ritmo sinusale

Oltre alle palpitazioni e ai sintomi comuni della tachicardia, la fibrillazione atriale aumenta significativamente il rischio di ictus a causa della formazione di trombi negli atri. Il trattamento include il controllo della frequenza cardiaca, il ripristino del ritmo sinusale e la prevenzione delle complicanze tromboemboliche con anticoagulanti.

Illustrazione medica dettagliata della fibrillazione atriale che mostra una sezione trasversale del cuore umano con gli atri evidenziati. Sono visibili i segnali elettrici caotici caratteristici della fibrillazione atriale rappresentati da schemi elettrici blu con fronti d'onda multipli. Nella parte inferiore dell'immagine è presente un tracciato ECG che mostra il ritmo irregolare senza onde P distinte, tipico della fibrillazione atriale. L'illustrazione è anatomicamente accurata con etichette che indicano le aree chiave, su sfondo bianco pulito con sottili tonalità blu e rosse per indicare il sangue ossigenato e deossigenato. Lo stile è educativo e adatto a una presentazione medica

Tachicardia Ventricolare

La tachicardia ventricolare (TV) è un’aritmia potenzialmente pericolosa che origina nei ventricoli. È caratterizzata da tre o più battiti ventricolari consecutivi a una frequenza superiore a 100 battiti al minuto. 

La TV può essere classificata in base alla durata (sostenuta se dura più di 30 secondi o non sostenuta), alla morfologia (monomorfa o polimorfa) e alla presenza o assenza di alterazioni emodinamiche.

Le cause della TV includono:

  • Cardiopatia ischemica e infarto miocardico
  • Cardiomiopatia dilatativa o ipertrofica
  • Displasia aritmogena del ventricolo destro
  • Prolasso della valvola mitrale
  • Disturbi elettrolitici
  • Effetti avversi di farmaci
  • Sindrome del QT lungo

I sintomi della TV possono variare da palpitazioni lievi a sincope e morte cardiaca improvvisa, a seconda della frequenza ventricolare e della funzione cardiaca sottostante. Il trattamento d’emergenza include la cardioversione elettrica, mentre la gestione a lungo termine può richiedere farmaci antiaritmici, impianto di defibrillatore o ablazione del substrato aritmico.

Fibrillazione Ventricolare

La fibrillazione ventricolare è l’aritmia più grave, caratterizzata da un’attività elettrica caotica dei ventricoli che porta all’assenza di contrazione cardiaca efficace e, di conseguenza, all’arresto cardiocircolatorio. Senza un intervento immediato, la fibrillazione ventricolare è fatale entro pochi minuti.

Il trattamento d’emergenza consiste nella defibrillazione precoce e nelle manovre di rianimazione cardiopolmonare. Nei pazienti a rischio di fibrillazione ventricolare ricorrente, può essere indicato l’impianto di un defibrillatore cardiaco.

Cause della Tachicardia

Le cause della tachicardia sono numerose e possono essere classificate in cardiache ed extracardiache.

Cause Cardiache

  • Cardiopatia ischemica: L’insufficiente apporto di sangue al muscolo cardiaco può alterare la conduzione elettrica e provocare aritmie.
  • Cardiomiopatie: Alterazioni strutturali del miocardio, come la cardiomiopatia dilatativa, ipertrofica o aritmogena, possono predisporre a tachicardie.
  • Valvulopatie: Disfunzioni delle valvole cardiache possono aumentare il carico di lavoro del cuore e favorire aritmie.
  • Cardiopatie congenite: Anomalie cardiache presenti dalla nascita possono includere vie di conduzione accessorie o altre alterazioni strutturali che predispongono alle aritmie.
  • Miocardite: L’infiammazione del miocardio, spesso di origine virale, può alterare la conduzione elettrica cardiaca.
  • Pericardite: L’infiammazione del pericardio può influenzare indirettamente il ritmo cardiaco.
  • Sindrome del QT lungo: Una condizione genetica che prolunga la ripolarizzazione ventricolare, aumentando il rischio di aritmie ventricolari.
  • Sindrome di Brugada: Un disturbo genetico della conduzione cardiaca che predispone a tachicardie ventricolari potenzialmente fatali.

Cause Extracardiache

  • Disturbi elettrolitici: Alterazioni dei livelli di potassio, magnesio o calcio nel sangue possono influenzare l’eccitabilità delle cellule cardiache.
  • Ipertiroidismo: L’eccesso di ormoni tiroidei aumenta l’attività del sistema nervoso simpatico, accelerando il battito cardiaco. Secondo uno studio pubblicato su NCBI, fino al 60% dei pazienti con ipertiroidismo manifesto presenta tachicardia sinusale.
  • Feocromocitoma: Un tumore delle ghiandole surrenali che produce catecolamine in eccesso, stimolando il cuore.
  • Anemia: La riduzione dei globuli rossi porta il cuore a battere più velocemente per compensare la minor capacità di trasporto dell’ossigeno.
  • Febbre: L’aumento della temperatura corporea accelera il metabolismo e, di conseguenza, il battito cardiaco.
  • Disidratazione: La riduzione del volume ematico può portare a tachicardia compensatoria.
  • Stress e ansia: L’attivazione del sistema nervoso simpatico in risposta allo stress aumenta la frequenza cardiaca.
  • Farmaci e sostanze: Stimolanti come caffeina, nicotina, alcol, cocaina, anfetamine, alcuni antidepressivi, broncodilatatori e farmaci per il trattamento dell’ipotiroidismo possono accelerare il battito cardiaco.
  • Dolore: Una risposta fisiologica al dolore intenso è l’aumento della frequenza cardiaca.
  • Gravidanza: I cambiamenti fisiologici durante la gravidanza includono un aumento della frequenza cardiaca basale.

È importante notare che in molti casi la tachicardia può essere causata da una combinazione di fattori, e l’identificazione della causa sottostante è fondamentale per un trattamento efficace.

Sintomi della Tachicardia

I sintomi della tachicardia possono variare notevolmente in base al tipo di aritmia, alla frequenza cardiaca raggiunta, alla durata dell’episodio e alla presenza di eventuali patologie cardiache sottostanti. Alcuni individui possono essere completamente asintomatici, mentre altri possono sperimentare sintomi debilitanti o potenzialmente pericolosi.

Sintomi Comuni

  • Palpitazioni: La sensazione soggettiva del battito cardiaco, spesso descritta come “cuore che batte forte”, “cuore che salta un battito” o “cuore che martella nel petto”.
  • Affaticamento: Sensazione di stanchezza o debolezza generalizzata.
  • Dispnea: Difficoltà respiratoria o sensazione di fiato corto, particolarmente durante l’attività fisica o, nei casi più gravi, anche a riposo.
  • Vertigini o stordimento: Sensazione di testa leggera dovuta alla riduzione del flusso sanguigno al cervello.
  • Sincope: Perdita temporanea di coscienza causata da una significativa riduzione della perfusione cerebrale.
  • Dolore o disagio toracico: Può variare da una sensazione di pressione o costrizione a un dolore acuto, simile all’angina pectoris.
  • Sudorazione: Spesso accompagna episodi di tachicardia significativa.
  • Ansia: La percezione del battito cardiaco accelerato può generare o esacerbare stati d’ansia.

Sintomi Specifici per Tipo di Tachicardia

Tachicardia Sinusale:

  • Generalmente ben tollerata, con sintomi lievi o assenti
  • Può essere accompagnata da sintomi della condizione sottostante (es. febbre, anemia, ipertiroidismo)

Tachicardia Sopraventricolare:

  • Insorgenza e termine improvvisi degli episodi
  • Palpitazioni regolari e rapide
  • Poliuria (aumento della produzione di urina) durante o dopo l’episodio
  • Sensazione di “battito nel collo”

Fibrillazione Atriale:

  • Palpitazioni irregolari (“cuore che balla”)
  • Affaticamento persistente
  • Ridotta tolleranza all’esercizio fisico
  • Nei casi più gravi, sintomi di scompenso cardiaco
  • Possibili sintomi neurologici in caso di eventi tromboembolici

Tachicardia Ventricolare:

  • Sintomi più gravi rispetto alle tachicardie sopraventricolari
  • Maggiore probabilità di sincope o presincope
  • Dolore toracico più frequente
  • Nei casi gravi, sintomi di shock cardiogeno (ipotensione, confusione, pallore, estremità fredde)

Fibrillazione Ventricolare:

  • Perdita immediata di coscienza
  • Assenza di polso
  • Arresto respiratorio
  • Morte in assenza di intervento immediato

Quando rivolgersi immediatamente a un medico: Se si verificano episodi di tachicardia accompagnati da dolore toracico, difficoltà respiratoria, svenimento o sensazione di svenimento imminente, è necessario cercare assistenza medica d’emergenza. Questi sintomi potrebbero indicare una condizione cardiaca grave che richiede un trattamento immediato.

Diagnosi della Tachicardia

La diagnosi della tachicardia richiede un approccio sistematico che comprende un’accurata anamnesi, un esame obiettivo completo e una serie di indagini strumentali. L’obiettivo è identificare il tipo specifico di tachicardia, la sua causa sottostante e valutare l’impatto sulla funzione cardiaca complessiva.

Anamnesi ed Esame Obiettivo

L’anamnesi è fondamentale per raccogliere informazioni su:

  • Caratteristiche degli episodi (frequenza, durata, modalità di insorgenza e termine)
  • Sintomi associati
  • Fattori scatenanti
  • Storia familiare di aritmie o morte cardiaca improvvisa
  • Comorbidità rilevanti (ipertensione, diabete, cardiopatie, patologie tiroidee)
  • Farmaci assunti
  • Abitudini di vita (consumo di alcol, caffeina, tabacco, droghe)

L’esame obiettivo può rivelare:

  • Frequenza e ritmo cardiaco
  • Pressione arteriosa
  • Segni di scompenso cardiaco (edemi periferici, turgore giugulare, crepitii polmonari)
  • Segni di patologie sistemiche associate (es. esoftalmo nell’ipertiroidismo)

Indagini Diagnostiche

Elettrocardiogramma (ECG) a 12 derivazioni:

L’elettrocardiogramma è l’esame di primo livello per la diagnosi delle aritmie. Se eseguito durante un episodio di tachicardia, può fornire informazioni cruciali sul tipo di aritmia. L’ECG permette di valutare:

  • Frequenza cardiaca
  • Regolarità del ritmo
  • Morfologia delle onde P (attività atriale)
  • Durata del complesso QRS (attività ventricolare)
  • Relazione tra onde P e complessi QRS
  • Presenza di alterazioni della ripolarizzazione ventricolare
 

Monitoraggio Holter:

Il monitoraggio Holter consiste nella registrazione continua dell’ECG per 24-48 ore o più, durante le normali attività quotidiane del paziente. È particolarmente utile per documentare aritmie intermittenti o correlate a specifiche attività.

Event Recorder o Loop Recorder:

Dispositivi che permettono la registrazione dell’ECG per periodi più lunghi (fino a 30 giorni per gli event recorder esterni e fino a 3 anni per i loop recorder impiantabili). Il paziente può attivare la registrazione in caso di sintomi, o il dispositivo può registrare automaticamente in caso di aritmie significative.

Test da Sforzo:

L’elettrocardiogramma da sforzo può essere utile per provocare aritmie indotte dall’esercizio fisico e valutare la risposta della frequenza cardiaca allo sforzo.

Ecocardiogramma:

L’ecocardiogramma permette di valutare la struttura e la funzione cardiaca, identificando eventuali cardiopatie strutturali che possono predisporre alle aritmie, come:

  • Disfunzione ventricolare
  • Valvulopatie
  • Cardiomiopatie
  • Cardiopatie congenite

Studio Elettrofisiologico:

Procedura invasiva che consiste nell’introduzione di cateteri nelle camere cardiache per registrare l’attività elettrica intracavitaria e indurre aritmie in ambiente controllato. È particolarmente utile per:

  • Diagnosi precisa del meccanismo dell’aritmia
  • Localizzazione del substrato aritmico
  • Valutazione dell’efficacia di farmaci antiaritmici
  • Guida per procedure di ablazione

Esami Ematochimici:

Gli esami di laboratorio possono identificare condizioni che predispongono alle aritmie, come:

  • Disturbi elettrolitici (potassio, magnesio, calcio)
  • Disfunzioni tiroidee
  • Anemia
  • Marker di danno miocardico (troponina)

Altri Esami:

  • Risonanza Magnetica Cardiaca: Utile per valutare la struttura miocardica in dettaglio e identificare aree di fibrosi o cicatrici che possono fungere da substrato per aritmie ventricolari.
  • TAC Coronarica: Può essere utilizzata per valutare la presenza di coronaropatia in pazienti con fattori di rischio cardiovascolare.
  • Test di Inclinazione (Tilt Test): Utile nella valutazione di sincopi di sospetta origine neuromediata, che possono essere precedute da tachicardia.

Trattamento della Tachicardia

Il trattamento della tachicardia dipende dal tipo specifico di aritmia, dalla sua causa sottostante, dalla gravità dei sintomi e dalla presenza di patologie cardiache concomitanti. Gli obiettivi del trattamento includono:

  • Terminare l’episodio acuto di tachicardia
  • Prevenire le recidive
  • Controllare la frequenza cardiaca durante gli episodi
  • Ridurre i sintomi
  • Prevenire le complicanze
  • Trattare le cause sottostanti

Trattamento Acuto

Manovre Vagali:

Per alcuni tipi di tachicardia sopraventricolare, le manovre che stimolano il nervo vago possono essere efficaci nell’interrompere l’aritmia. Queste includono:

  • Manovra di Valsalva (espirazione forzata a glottide chiusa)
  • Massaggio del seno carotideo (da eseguire solo sotto supervisione medica)
  • Immersione del viso in acqua fredda
 

Farmaci:

I farmaci utilizzati nel trattamento acuto della tachicardia includono:

  • Adenosina: Farmaco di prima linea per la terminazione acuta della tachicardia sopraventricolare da rientro nel nodo AV.
  • Beta-bloccanti: Utili per controllare la frequenza in vari tipi di tachicardia.
  • Calcio-antagonisti non diidropiridinici (verapamil, diltiazem): Efficaci nel controllo della frequenza nelle tachicardie sopraventricolari.
  • Amiodarone: Antiaritmico ad ampio spettro, efficace nelle tachicardie sopraventricolari e ventricolari.
  • Procainamide, lidocaina: Utilizzati principalmente nelle tachicardie ventricolari.

Domande frequenti sulla Tachicardia

Che cos’è la tachicardia?

La tachicardia è una condizione in cui il cuore batte più velocemente del normale, generalmente superando i 100 battiti al minuto a riposo. Può verificarsi sia nelle camere superiori (tachicardia atriale) che in quelle inferiori (tachicardia ventricolare) del cuore.

Quali sono i sintomi della tachicardia?

I sintomi comuni includono palpitazioni (sensazione di battito cardiaco accelerato o martellante), vertigini, affaticamento, mancanza di respiro, dolore toracico, svenimento o pre-svenimento. In alcuni casi, la tachicardia può essere asintomatica e scoperta durante un controllo di routine.

Quali sono le cause più comuni della tachicardia?

La tachicardia può essere causata da: stress o ansia, febbre, attività fisica intensa, consumo eccessivo di caffeina o alcol, fumo, farmaci (inclusi alcuni decongestionanti), squilibri elettrolitici, ipertiroidismo, anemia, bassa pressione sanguigna, e varie patologie cardiache come malattie coronariche o problemi alle valvole.

Come viene diagnosticata la tachicardia?

La diagnosi avviene principalmente attraverso un elettrocardiogramma (ECG) che registra l’attività elettrica del cuore. Altri esami possono includere il monitoraggio Holter (ECG per 24-48 ore), test da sforzo, ecocardiogramma, e in alcuni casi, studi elettrofisiologici per identificare con precisione il tipo e l’origine della tachicardia.

Quali sono i trattamenti disponibili per la tachicardia?

Il trattamento dipende dalla causa sottostante e può includere: modifiche dello stile di vita (riduzione di caffeina, alcol e stress), farmaci per regolare il ritmo cardiaco, manovre vagali (tecniche per rallentare il battito), cardioversione (ripristino del ritmo normale tramite shock elettrico o farmaci), ablazione con catetere per modificare i tessuti che causano l’aritmia, e in alcuni casi, impianto di pacemaker o defibrillatore.

La tachicardia è pericolosa?

La pericolosità dipende dal tipo di tachicardia e dalla presenza di altre condizioni cardiache. Episodi brevi e occasionali di tachicardia sinusale (il tipo più comune) sono generalmente benigni. Tuttavia, forme come la tachicardia ventricolare possono essere potenzialmente pericolose, specialmente se prolungate o ricorrenti, e possono aumentare il rischio di complicazioni cardiache o ictus.

Quando dovrei consultare un medico?

È consigliabile consultare immediatamente un medico se si avvertono palpitazioni persistenti accompagnate da dolore toracico, mancanza di respiro, vertigini o svenimenti. Presso Mednow Medical Center, i nostri cardiologi specializzati sono a disposizione per una valutazione completa e personalizzata. Prenota una visita online o chiamaci per un appuntamento.

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