Terapia Ormonale Sostitutiva (TOS): le ultime novità

Terapia Ormonale Sostitutiva
La Terapia Ormonale Sostitutiva (TOS) è un trattamento cui si ricorre per gestire i sintomi della menopausa.

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La Terapia Ormonale Sostitutiva (TOS) è un trattamento cui si ricorre per gestire i sintomi della menopausa. Da anni, l’argomento è al centro della ricerca medico-scientifica per la dualità “benefici-rischi” che può comportare.

I benefici li conosciamo e agiscono sulla riduzione dei sintomi della menopausa. Per quanto riguarda i rischi, puntualmente spuntano ricerche che fanno riflettere sull’importanza di prendere decisioni informate e ponderare soluzioni personalizzate con specialisti che possano supervisionare il percorso di trattamento con la TOS in questa fase delicata della vita della donna.

Vediamo quali sono i rischi e i benefici della TOS, cosa emerge dallo studio più recente in questo ambito (novembre 2024), e come comportarsi a scopo preventivo.

Le attuali linee guida sottolineano l’importanza di un approccio personalizzato alla TOS, tenendo conto dei benefici e dei fattori di rischio preesistenti, come la genetica, lo stile di vita e quello alimentare, considerando, però, anche le nuove opzioni terapeutiche per chi non può utilizzare trattamenti ormonali tradizionali per problemi di salute. Se hai bisogno di un consulto con uno specialista che possa consigliarti nel percorso più sano e salutare in menopausa, contatta uno dei nostri migliori ginecologi presso il MedNow Center di Milano.

I risultati di uno studio recente condotto in Svezia [27 novembre 2024]

Uno studio condotto in Svezia e pubblicato sul sito BMJ ha esaminato il rischio di malattie cardiovascolari associato all’uso della Terapia Ormonale Sostitutiva (TOS) nelle donne in menopausa. Questo studio, basato su un registro nazionale, ha coinvolto 919.614 donne di età compresa tra 50 e 58 anni.

Ecco cosa emerge dallo studio.

L’uso di terapia orale combinata estrogeno-progestinica è stato associato a un aumento del rischio di malattie cardiache e tromboembolismo venoso. In particolare, il tibolone è stato collegato a un aumento del rischio di malattia cardiaca ischemica, infarto cerebrale e infarto miocardico.

Lo studio ha esplorato diverse formulazioni di TOS, inclusi trattamenti orali e transdermici, terapie combinate con progestinici, trattamenti solo estrogenici e tibolone. Le modalità di somministrazione ormonale sembrano avere effetti fisiologici diversi.

Gli estrogeni orali aumentano la produzione di fattori di coagulazione, suggerendo un profilo di rischio cardiovascolare meno favorevole rispetto alla somministrazione transdermica, che bypassa il fegato ed è considerata una scelta migliore.

Prima di questa ricerca, ce ne sono state diverse negli anni che hanno suggerito fattori di rischio legati alla Terapia Ormonale Sostitutiva, come il tumore ovarico e quello al seno.

La conclusione dello studio ha ribadito l’importanza di accedere alla TOS sotto controllo medico, con soluzioni personalizzate e costantemente monitorata.

I benefici della TOS

D’altro canto la TOS ha comunque dei benefici su alcune condizioni di salute, come la resistenza insulinica, precursore del diabete di tipo 2, con effetto migliorativo della sensibilità all’insulina nei muscoli e nel grasso. Un altro effetto benefico è quello relativo alla prevenzione dell’osteoporosi, con la riduzione del rischio di fratture, una condizione che può presentarsi in postmenopausa, con l’infragilimento della ossa nella donna.

Alternative alla TOS: gli ormoni bioidentici

Per le donne che non possono assumere la TOS, come le pazienti oncologiche, sono disponibili nuove terapie non ormonali approvate dall’AIFA – Agenzia Italiana del Farmaco, come il Fezolinetant, che agisce come antagonista selettivo del recettore della neurochinina-3 (NK3R) per trattare i sintomi vasomotori associati alla menopausa, come vampate di calore e sudorazioni notturne.

Un’alternativa “naturale” alla TOS tradizionale per il trattamento dei sintomi della menopausa sono gli ormoni bioidentici derivati da fonti naturali, piante, come la soia o la dioscorea villosa, chimicamente identici agli ormoni prodotti dal corpo umano. La loro somministrazione avviene tramite varie forme, pillole, cerotti, creme, gel o compresse sublinguali.

Sebbene vi sia una migliore tolleranza grazie alla somiglianza chimica agli ormoni naturali, e il minor rischio di effetti collaterali rispetto agli ormoni sintetici, gli ormoni commercializzati come “bioidentici” e “naturali” non sono più sicuri né più efficaci rispetto agli ormoni utilizzati nella terapia ormonale tradizionale. E non ci sono prove sufficienti a supporto della loro capacità di alleviare con maggiore efficacia i sintomi della menopausa, come le vampate di calore e la secchezza vaginale.

Esistono anche terapie naturali e non ormonali fitoterapici, integratori a base di isoflavoni che possono aiutare a gestire i sintomi senza incidere sul profilo ormonale. Ma hanno un peso importante anche lo stile di vita, l’esercizio regolare e un’alimentazione equilibrata, la qualità del sonno notturno e la gestione dello stress, che riducono il rischio di varie patologie, come l’osteoporosi, le malattie metaboliche e quelle cardiovascolari.

Menopausa: un momento di passaggio delicato nella vita di ogni donna

La menopausa fa parte della vita di ogni donna, è una fase inevitabile del progredire dell’età che non vogliamo chiamare vecchiaia. Ma perché usare il termine ‘vecchiaia’? La vecchiaia è qualcosa che può impossessarsi dell’anima della persona a qualsiasi età. Dunque, noi vogliamo parlare, invece, di evoluzione biologica e fisiologica.

Entrare in menopausa, lo sappiamo, significa di fatto perdere la capacità riproduttiva delle ovaie. Non c’è un’età precisa dopo una certa soglia anagrafica, si intende, che possa innescare il processo di menopausa. Ci sono poi casi in cui questo avviene per cause di forza maggiore, ma non è questo il contesto per parlarne.

In genere, i cambiamenti della menopausa iniziano dopo i 40 anni, quando il corpo della donna inizia a cambiare a livello ormonale. Ma la menopausa vera e propria entra dopo 12 mesi dall’ultima mestruazione.

Cosa succede quando si entra in menopausa

Il passaggio alla menopausa è un processo graduale fatto di mestruazioni irregolari e assestamenti ormonali, durante i quali il corpo della donna passa attraverso molti cambiamenti.


Quando si entra in menopausa, si manifestano alcuni sintomi che possono variare da donna a donna, e durare anche per diversi anni in postmenopausa.

I sintomi dipendono dal calo degli ormoni – estrogeni e progesterone – che iniziano a diminuire già durante la perimenopausa, facendo sì che le ovaie smettano, infine, di produrre in modo efficiente gli ormoni sessuali. Con l’interruzione dell’ovulazione, cessano anche le mestruazioni mensili.

Sintomi della menopausa

È il calo della produzione di estrogeni ovarici in menopausa a causare sintomi fisici che possono anche diventare debilitanti:

  • vampate di calore
  • sudorazioni notturne
  • atrofia urogenitale
  • disfunzioni sessuali
  • cambiamenti di umore / irritabilità
  • stanchezza e talvolta depressione e/o ansia
  • possibili mal di testa
  • palpitazioni
  • insonnia
  • dolori muscolo-articolari
  • diradamento dei capelli
  • pelle secca e pruriginosa
  • perdita di massa ossea
  • possibili alterazioni metaboliche che predispongono a malattie cardiovascolari e diabete.
  • aumento di peso.

Alcune donne possono andare incontro alla displasia della cervice, una condizione precancerosa in cui si verifica una crescita anomala di cellule sulla superficie del rivestimento della cervice. Possono presentarsi vaginiti e infezioni del tratto urinario o anche problemi di incontinenza urinaria.

Le donne in postmenopausa sono più soggette all’osteoporosi, strettamente legata alla carenza di estrogeni. Durante la transizione menopausale, il calo di estrogeni porta a un maggiore riassorbimento dell’osso rispetto alla sua formazione. Ciò può provocare l’osteoporosi.

Il quadro non deve allarmare né scoraggiare: l’esperienza della menopausa cambia da donna a donna anche in base a fattori quali l’età in cui si entra in menopausa, le condizioni di salute preesistenti, la genetica, l’ambiente in cui si vive,  la cura che si ha di sé e della propria salute durante questa delicata fase di transizione.

Alcuni fattori tra quelli citati incidono anche sulla scelta di come affrontare la menopausa, se con interventi sullo stile di vita, con rimedi di farmacoterapia ormonale e non ormonale, ognuna delle quali presenta benefici e rischi specifici.

Le decisioni sulla terapia per le donne in perimenopausa e postmenopausa dipendono dalla sintomatologia, dallo stato di salute, dai rischi immediati e a lungo termine per la salute.

Contattaci pure senza esitare, per ricevere un consiglio e per capire come affrontare al meglio questo delicato periodo che riguarda ogni donna durante la menopausa.

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