Il testosterone basso è una condizione in cui i testicoli non producono abbastanza testosterone. Un ormone maschile che svolge diverse funzioni importanti.
Con l’andare avanti negli anni è normale che si riducano i livelli di testosterone. Ma all’origine ci possono essere anche altre cause: condizioni o lesioni che colpiscono i testicoli, l’ipofisi o l’ipotalamo.
Quando i livelli sono inferiori alla norma, si parla di “testosterone basso” o ipogonadismo: una condizione da non sottovalutare, soprattutto se i sintomi persistono nel tempo. Il testosterone basso si può curare con la terapia sostitutiva.
La condizione di testosterone basso è anche conosciuta come ipogonadismo maschile, sindrome da carenza di testosterone; ipogonadismo primario; ipogonadismo secondario; ipogonadismo ipergonadotropo; ipogonadismo ipogonadotropo.
Cos’è il testosterone e perché è importante
Il testosterone è un ormone fondamentale per la salute sessuale e non solo. Questo ormone può influire anche sui livelli di energia, sull’umore, sulla forza fisica, sulla concentrazione e sulla qualità del sonno.
Il testosterone è presente anche nell’organismo femminile ma in quantità inferiori.
Viene secreto soprattutto dai testicoli nell’uomo (dalle cellule di Leydig dei testicoli) e dalle ovaie nella donna, sotto il controllo dell’ipotalamo e dell’ipofisi.
Qual è la funzione del testosterone?
Il testosterone è il principale androgeno. Stimola lo sviluppo delle caratteristiche maschili ed è fondamentale per la produzione di sperma (spermatogenesi).
Negli uomini, il testosterone è importante perché svolge diverse funzioni:
→ Regola desiderio e funzione sessuale
→ Favorisce la crescita muscolare e ossea
→ Contribuisce alla produzione di spermatozoi
→ Influisce su energia, memoria e umore.
Il corpo controlla i livelli di testosterone nel sangue. I livelli sono in genere più alti al mattino e diminuiscono nel corso della giornata.
Al mattino, i livelli sono più alti e calano durante la giornata. Questo processo è controllato da due parti del cervello: l’ipotalamo e l’ipofisi.
Ecco come funziona:
L’ipotalamo invia un segnale chimico, chiamato GnRH, all’ipofisi.
L’ipofisi risponde rilasciando un altro ormone, l’LH, che arriva ai testicoli (o alle ovaie nelle donne).
Nei testicoli, l’LH stimola la produzione di testosterone.
L’ipofisi rilascia anche l’FSH, un ormone che aiuta a produrre spermatozoi.
Qualsiasi problema ai testicoli, all’ipotalamo o all’ipofisi può causare un basso livello di testosterone (ipogonadismo maschile).
Cos’è il testosterone basso nell’uomo
Il testosterone basso è una condizione in cui i testicoli non producono abbastanza testosterone.
Con l’età, è normale che i livelli di testosterone diminuiscano.
I livelli di testosterone cambiano naturalmente nel corso della vita, con un picco in età adulta e un progressivo calo dopo i 40 anni.
Alcune condizioni o stili di vita, però, possono però accelerare questo processo.
Quali sono le cause di testosterone basso
Le cause del testosterone basso possono essere molteplici.
I due tipi di ipogonadismo maschile sono:
- Ipogonadismo primario (disturbo testicolare).
- Ipogonadismo secondario (disfunzione dell’ipofisi/ipotalamo).
Le cause dell’ipogonadismo primario e secondario si dividono anche in congenite (alla nascita) o acquisite (sviluppate più tardi nell’infanzia o nell’età adulta).
Il motivo principale è l’invecchiamento fisiologico (andropausa): più in là con gli anni, i livelli tendono a diminuire naturalmente. Ma ci sono anche altre cause che possono influire negativamente sui livelli ormonali:
- obesità e sindrome metabolica
- diabete di tipo 2 mal gestito
- apnea ostruttiva del sonno
- condizioni mediche croniche, come disfunzioni renali o cirrosi epatica
- HIV/AID
- stress cronico / insonnia
- ipogonadismo primario o secondario (origine testicolare o ipofisaria)
- alimentazione scorretta e sedentarietà: una dieta povera di nutrienti essenziali, come le vitamine D e B
- patologie croniche (diabete, insufficienza renale o epatica)
alcuni farmaci (corticosteroidi, chemioterapici, oppiacei); - abuso di alcol o anabolizzanti.
Cause di ipogonadismo maschile primario
L’ipogonadismo primario si verifica quando c’è un problema ai testicoli che impedisce loro di produrre livelli normali di testosterone. Questa condizione, nota anche come ipogonadismo ipergonadotropico, è caratterizzata da un’elevata produzione di ormone luteinizzante (LH) e ormone follicolo-stimolante (FSH) da parte dell’ipofisi nel tentativo di stimolare i testicoli a produrre più testosterone e spermatozoi.
Se i testicoli sono danneggiati (spesso a causa di chemioterapia precedente) o assenti, non possono rispondere a questi segnali, risultando in una produzione insufficiente o assente di testosterone e sperma.
Le cause congenite includono l’assenza di testicoli alla nascita (anorchia), i testicoli non discesi (criptorchidismo), l’ipoplasia delle cellule di Leydig, la sindrome di Klinefelter, la sindrome di Noonan e la distrofia miotonica.
Le cause acquisite comprendono traumi o rimozione dei testicoli, orchite, chemioterapia o radioterapia, alcuni tipi di tumori e l’uso di steroidi anabolizzanti. In alcuni casi, i livelli di testosterone possono essere normali ma i livelli di gonadotropine elevati; uno specialista può aiutare a determinare la necessità di trattamento.
Cause di ipogonadismo maschile secondario
L’ipogonadismo secondario è causato da condizioni che influenzano l’ipotalamo e/o l’ipofisi, portando a una ridotta produzione di LH e FSH (ipogonadismo ipogonadotropico). Di conseguenza, si verifica una diminuzione della produzione di testosterone e sperma.
Le cause congenite sono l’ipogonadismo ipogonadotropico isolato, la sindrome di Kallmann e la sindrome di Prader-Willi.
Le cause acquisite possono essere l’ipopituitarismo, l’iperprolattinemia, il sovraccarico di ferro (emocromatosi), traumi cranici o cerebrali, la sindrome di Cushing, la cirrosi epatica, l’insufficienza renale, l’HIV/AIDS, il disturbo da uso di alcol, il diabete trascurato, l’obesità, l’apnea ostruttiva del sonno e l’uso di alcuni farmaci come estrogeni, farmaci psicoattivi, metoclopramide, oppioidi e alcuni farmaci per il cancro alla prostata.
Cos’è l’ipogonadismo tardivo?
L’ipogonadismo tardivo è una forma di ipogonadismo maschile secondario che deriva dal normale processo di invecchiamento. Con l’età, si verifica un deterioramento della funzione ipotalamo-ipofisaria e delle cellule di Leydig, che porta a una diminuzione della produzione di testosterone e/o sperma.
Come si misura il testosterone?
Il testosterone si misura attraverso un semplice esame del sangue del livello di testosterone totale, che andrebbe fatto al mattino (tra le 7.00 e le 10.00) quando i livelli sono più alti.
La diagnosi richiede una valutazione clinica completa. Il primo passo è una visita specialistica (andrologica o endocrinologica), seguita da esami del sangue specifici per capire meglio la causa.
- Testosterone totale e libero
- SHBG (Sex Hormone Binding Globulin)
- LH e FSH (per valutare la causa)
Esame del sangue dell’ormone luteinizzante (LH): questo esame può aiutare a determinare se la causa del testosterone basso è un problema dell’ipofisi.
Esame del sangue della prolattina: livelli elevati di prolattina possono essere un segno di problemi o tumori dell’ipofisi.
Il prelievo va effettuato al mattino, a digiuno, quando i livelli ormonali sono più elevati. In alcuni casi, possono essere richiesti ulteriori accertamenti (ecografie, esami genetici, dosaggi ormonali aggiuntivi).
Quando si può parlare di testosterone basso?
Il testosterone circola nel sangue in forma “totale” e “libera” (quella biologicamente attiva). I valori normali variano in base a età, sesso e orario del prelievo.
In linea di massima, ci si attiene a questi parametri:
- Uomini adulti: 300-1000 ng/dL (testosterone totale)
- Donne: 15-70 ng/dL
Quando il livello scende sotto una certa soglia, si parla di “testosterone basso”.
Sintomi di testosterone basso: come riconoscerlo
Il testosterone basso nell’uomo causa sintomi diversi a seconda dell’età.
Quando i livelli di testosterone sono bassi, il corpo manda dei segnali chiari:
- restringimento dei testicoli;
- calo della libido;
- disfunzione erettile;
- calo della densità ossea;
- numero di spermatozoi basso o nullo (azoospermia);
- perdita di peli ascellari e pubici.
Altri sintomi del testosterone basso negli uomini:
- stanchezza costante e affaticamento rapido;
- umore depresso, irritabilità, ansia;
- difficoltà di concentrazione e memoria;
- aumento del grasso addominale e perdita di massa muscolare;
- ingrossamento del tessuto mammario maschile (ginecomastia);
- diminuzione della forza;
- disturbi del sonno.
Cosa fare per il testosterone basso
Se la diagnosi conferma un testosterone basso, è importante non prendere decisioni autonome: l’uso di integratori o terapie ormonali senza indicazione può essere dannoso.
L’approccio terapeutico dipende dalla causa. In linea di massima, si procede seguendo diverse strade sia cliniche sia relative alle modifiche allo stile di vita, attività fisica regolare, gestione dello stress e del sonno, ai trattamenti nutrizionali personalizzati.
- Terapia sostitutiva con testosterone (TST): prescritta solo in casi selezionati, dopo valutazione endocrinologica, e monitorata nel tempo per evitare effetti collaterali;
- Alimentazione equilibrata: mangiare cibi ricchi di zinco, vitamina D e omega-3 può aiutare a stimolare la produzione di testosterone;
- Esercizio fisico: l’attività fisica regolare, soprattutto con allenamenti di resistenza;
- Migliorare la qualità del sonno: dormire almeno 7-8 ore per notte è essenziale per mantenere i livelli ormonali equilibrati;
- Gestire lo stress con tecniche di rilassamento come la meditazione o lo yoga.
Ogni piano terapeutico deve essere costruito su misura, considerando età, condizioni generali e obiettivi del paziente.
Terapia Sostitutiva con Testosterone
Si ricorre alla terapia sostitutiva con testosterone per trattare i sintomi dell’ipogonadismo. Studi condotti sugli effetti confermano i benefici che apporta e che si concretizzano nel miglioramento della libido e della funzione erettile, nel recupero della densità ossea e della massa muscolare, nel contrastare problemi legati all’anemia e al calo dell’umore. Ma è necessario monitorare il decorso della terapia e adottare un approccio personalizzato che tenga conto delle caratteristiche individuali del paziente per massimizzare i benefici e minimizzare i rischi.
Altre evidenze sui diversi metodi naturali per il testosterone basso
L’esercizio fisico
Questo studio evidenzia che l’esercizio fisico, in combinazione con la terapia sostitutiva del testosterone, può migliorare la funzione sessuale e altri sintomi legati all’ipogonadismo.
Gestione dello stress
Questo studio discute come lo stress cronico possa influire negativamente sull’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, riducendo i livelli di testosterone. Tecniche di rilassamento possono aiutare a mitigare questi effetti.
Dieta alimentare scorretta
Una dieta con un alto contenuto di alimenti pro-infiammatori (come zuccheri, carboidrati raffinati, grassi polinsaturi) potrebbe essere associata al deficit di testosterone negli uomini, lo suggerisce uno studio “The association between dietary inflammatory index and sex hormones among men in the United States”, pubblicato su The Journal of Urology (2021), la rivista dell’Associazione degli urologi americani (AUA).
Lo studio ha analizzato la relazione tra l’indice dietetico infiammatorio (Dietary Inflammatory Index, DII) e la carenza di testosterone in un campione di 4.151 uomini.
I risultati hanno mostrato che gli uomini con una dieta più pro-infiammatoria avevano livelli medi di testosterone più bassi rispetto a quelli con una dieta anti-infiammatoria (410.42 ng/dL contro 422.71 ng/dL).
Inoltre, il rischio di carenza di testosterone aumentava del 30% per gli uomini con diete più pro-infiammatorie rispetto a quelle anti-infiammatorie.
Questa ricerca evidenzia che una dieta ricca di carboidrati raffinati, zuccheri e grassi saturi può contribuire a una riduzione dei livelli di testosterone, specialmente negli uomini obesi.
A quale specialista rivolgersi per diagnosi e cure del testosterone basso
Lo specialista che può intervenire per la diagnosi e la cura del testosterone basso è un andrologo o un endocrinologo.
Al MedNow Center di Milano sono disponibili il Dott. Alberto Cazzaniga e il Dott. Attilio Meazza. entrambi specialisti in Andrologia e Urologia.
Specialisti in Endocrinologia a Milano, sono il Dott. Massimo Murari e il Dott. Valerio Adinolfi.
FAQ - Domande Frequenti
Cosa succede se un uomo ha il testosterone basso?
Alcune condizioni di salute, farmaci o lesioni possono portare a un basso livello di testosterone (low-T). Anche i livelli di testosterone diminuiscono con l’età. Il testosterone basso può influire sul desiderio sessuale, sull’umore e sulle variazioni dei muscoli e del grasso. Il trattamento con una terapia a base di testosterone può aiutare a ridurre i sintomi.
Come faccio a sapere se il mio testosterone è basso?
Un esame del sangue è l’unico modo per sapere se i livelli di testosterone sono bassi. Tuttavia, ci sono alcuni segnali comuni di testosterone basso da tenere d’occhio, come ad esempio: Scarso desiderio sessuale (ipogonadismo). Mancanza di energia e sensazione di stanchezza.
Il testosterone basso è pericoloso?
Il testosterone basso, se non trattato, può influenzare la qualità della vita, la salute delle ossa e il benessere mentale.
Perché un uomo di 30 anni potrebbe avere il testosterone basso?
I livelli di testosterone tendono a diminuire quando un uomo raggiunge i 30 anni di età. Il testosterone basso negli uomini più giovani è in genere dovuto a una condizione di salute sottostante o a un infortunio.
Gli uomini con testosterone basso possono avere figli?
Il testosterone basso non è sempre causa diretta di infertilità. Gli uomini con testosterone basso possono comunque produrre spermatozoi sani perché la produzione di sperma è stimolata principalmente da altri ormoni. Bassi livelli di testosterone possono causare una diminuzione della produzione di sperma.
Cosa fa calare il testosterone?
Glicemia alta e testosterone
Studi dimostrano che la glicemia elevata (iperglicemia) sopprime la produzione di testosterone nei testicoli. La relazione bidirezionale tra testosterone e metabolismo del glucosio è ben documentata, con bassi livelli di testosterone associati a una maggiore resistenza insulinica e rischio di diabete di tipo 2 (fonte).
Alimenti dannosi, pro-infiammatori
Zuccheri, carboidrati raffinati, grassi polinsaturi sono stati correlati a una riduzione dei livelli di testosterone negli uomini. In particolare, i grassi trans possono abbassare il testosterone fino al 15%, come evidenziato in studi su uomini con diete ricche di questi grassi.
Come alzare il testosterone basso?
Esposizione al sole e vitamina D: la vitamina D, prodotta dalla pelle durante l’esposizione al sole, è associata a un aumento dei livelli di testosterone. Studi randomizzati hanno dimostrato che l’integrazione di vitamina D aumenta il testosterone totale, libero e bioattivo negli uomini con carenza di vitamina D (fonte).
Acidi grassi omega-3: gli omega-3, in particolare il DHA (docosaesaenoico), hanno effetti positivi sulla produzione di testosterone. Studi clinici su uomini sovrappeso hanno mostrato un aumento dei livelli di testosterone dopo l’assunzione di integratori di omega-3.
Qual è il legame tra obesità e bassi livelli di testosterone?
Diversi studi hanno evidenziato una correlazione tra l’obesità e bassi livelli di testosterone negli uomini. Ad esempio, uno studio ha rilevato che il 30% degli uomini in sovrappeso presentava bassi livelli di testosterone, rispetto a solo il 6% degli uomini con un peso nella norma. L’eccesso di grasso corporeo può influenzare la produzione e il metabolismo degli ormoni, portando a una diminuzione del testosterone.
Esiste una relazione tra il diabete di tipo 2 e bassi livelli di testosterone?
Sì, esiste una relazione tra il diabete di tipo 2 e bassi livelli di testosterone negli uomini. Uno studio ha dimostrato che il 25% degli uomini con diabete di tipo 2 aveva bassi livelli di testosterone, rispetto al 13% degli uomini senza diabete. Le alterazioni metaboliche associate al diabete di tipo 2 possono influenzare la funzione ormonale, inclusa la produzione di testosterone.
In che modo le condizioni congenite possono causare ipogonadismo?
Le condizioni congenite, presenti dalla nascita, possono influenzare lo sviluppo e la funzione dei testicoli o delle ghiandole che controllano la produzione ormonale (ipotalamo e ipofisi), portando all’ipogonadismo. Ad esempio, anomalie genetiche come la sindrome di Klinefelter (presenza di un cromosoma X extra) o problemi nello sviluppo dei testicoli (come l’anorchia o il criptorchidismo) possono direttamente compromettere la produzione di testosterone. Allo stesso modo, condizioni come la sindrome di Kallmann influenzano la produzione di gonadotropina-rilasciante ormone (GnRH) nell’ipotalamo, che a sua volta riduce la stimolazione dell’ipofisi a produrre LH e FSH.
Quali farmaci possono contribuire all'ipogonadismo secondario?
Diversi farmaci possono influenzare l’ipotalamo o l’ipofisi e contribuire all’ipogonadismo secondario. Questi includono estrogeni, farmaci psicoattivi, metoclopramide (usato per problemi gastrointestinali), oppioidi, leuprolide, goserelin e triptorelin (agonisti del GnRH usati per trattare alcune condizioni ormono-sensibili), e i più recenti inibitori della biosintesi degli androgeni utilizzati per il cancro alla prostata. Questi farmaci possono interferire con la normale regolazione ormonale, portando a una diminuzione dei livelli di LH e FSH e, di conseguenza, di testosterone.
Se i miei livelli di testosterone sono normali ma le gonadotropine sono alte, ho comunque bisogno di cure?
Anche se i livelli di testosterone rientrano nell’intervallo normale, livelli elevati di gonadotropine (LH e FSH) possono indicare un problema a livello dei testicoli che stanno faticando a produrre testosterone in risposta alla stimolazione dell’ipofisi. Questa situazione può suggerire una forma lieve di ipogonadismo primario o una fase iniziale di disfunzione testicolare. È importante consultare uno specialista che possa valutare la situazione nel contesto clinico completo e determinare se sia necessario un trattamento o un monitoraggio.